Neve, vento e mareggiate: chiusa strada Brancadoro, paura per gli alberi caduti e i fiumi in piena

Neve, vento e mareggiate: chiusa strada Brancadoro, paura per gli alberi caduti e i fiumi in piena
FERMO - Aree montane ed entroterra imbiancati dalla neve. Fiumi gonfi di acqua e fango, mare in burrasca nelle zone costiere. Scenari suggestivi, ma anche disagi e timori per il...

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FERMO - Aree montane ed entroterra imbiancati dalla neve. Fiumi gonfi di acqua e fango, mare in burrasca nelle zone costiere. Scenari suggestivi, ma anche disagi e timori per il rischio esondazione dei fiumi. Il maltempo ha costretto i soccorritori ad una giornata impegnativa, di massima allerta per liberare le strade e monitorare i corsi d’acqua.

 

Diversi gli interventi richiesti ai vigili del fuoco, mentre la Provincia ha aperto la stazione operativa della Protezione civile, con una quindicina di operatori in campo per la rimozione di piante cadute sulle sedi stradali. Nelle prime ore della mattinata di ieri è stata chiusa la Statale 78 Picena, nella zona montana al confine tra le province di Ascoli e Fermo.


Le forti raffiche di vento e la neve hanno provocato la caduta di rami, in particolare nel territorio di Montefortino. Sul posto sono intervenute le squadre Anas, per ripristinare la viabilità. Grossi alberi si sono schiantati sulle strade anche ad Amandola, impegnando i vigili del fuoco. La neve ha superato il mezzo metro di altezza tra Smerillo, Montefalcone e Montefortino. Imbiancate anche Amandola, Santa Vittoria in Matenano e Montelparo, con i mezzi spalaneve operativi dalle prime lucci dell’alba. Sull’altro versante, in zona litoranea, a far paura è stato invece il mare grosso, con onde oltre i 2 metri d’altezza. La situazione più preoccupante a Porto Sant’Elpidio, sul lungomare sud da anni danneggiato dall’erosione. Onde minacciose, ma danni limitati, fatta eccezione per uno stabilimento dove è saltata la pedana in legno, già più volte riparata.

Problemi per i sottopassi allagati nella vicina Lido Tre Archi. A Sant’Elpidio a Mare è tornato a far paura l’Ete Morto, teatro della tragica esondazione che un decennio fa costò la vita a due persone. Il fiume si è alzato ed allargato di ora in ora e nel primo pomeriggio, i sensori posizionati all’altezza del ponte di via Cavour, nel centro abitato di Casette d’Ete, hanno attivato il sistema di allarme. Superato il livello di guardia, scattano i protocolli di sicurezza e si è provveduto ad interdire la viabilità sulla Provinciale Brancadoro, dall’incrocio con corso Garibaldi alla rotatoria Della Valle, dove parte la Mezzina.


Aperto anche il centro operativo comunale. Sul posto sono rimasti operativi agenti della polizia locale e la Protezione civile. «Situazione sotto controllo, ma massima attenzione – ha detto il sindaco Alessio Terrenzi –. Sull’Ete Morto abbiamo un preciso piano d’azione per evitare rischi». Quelli corsi nella vicina Montegranaro, dove un albero si è spezzato e ha centrato un’auto. L’automobilista è rimasto illeso.

 

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Corriere Adriatico