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FERMO - Le caselle più pregiate nell’organigramma dell’Ast Fermo debbono ancora essere riempite. È terminata prima di iniziare l’esperienza fermana del dottor Angelo Barbato, nominato direttore sanitario la scorsa settimana dal direttore generale Gilberto Gentili e, in base alla determina di individuazione, pronto ad entrare in servizio a partire dal 17 luglio.
Il manager, origini romane, lavorava nella sanità calabrese dopo aver acquisito esperienze professionali in diverse regioni italiane. Quella marchigiana sarebbe stata un’avventura nuova per lui, ma proprio mentre era in procinto di arrivare, le sirene di una destinazione più vicina a casa hanno fatto la differenza.
La richiesta
È stato infatti chiamato ad occupare il posto di direttore sanitario alla Asl Rieti e, vista la prossimità alla residenza, ha preferito questa seconda opzione. A Fermo c’era una determina di individuazione, qualche prima chiamata conoscitiva, ma non c’era stata ancora nessuna firma del contratto.
Il ruolo
Per il momento rimane operativo il dottor Giuseppe Ciarrocchi, già subcommissario sanitario nei 5 mesi di avvio della nuova Ast, come braccio destro dell’ex commissario Roberto Grinta. Prosegue lui nell’incarico di facente funzioni, in attesa di una nuova individuazione. Da valutare se Gentili proseguirà così, se si affiderà ad un altro interno per un periodo ad interim, o troverà in breve una figura a cui affidare, come aveva fatto con Barbato, la direzione per un periodo triennale. La rosa non ha moltissimi petali da sfogliare, perché l’elenco regionale degli idonei alla direzione sanitaria non è lunghissimo. Resta vuota anche la posizione del direttore amministrativo. Nelle ultime settimane sono circolati diversi nomi, che avvicinavano a Fermo alcuni dirigenti di lunga esperienza nella sanità marchigiana. In attesa di un incarico, rimane al timone da facente funzioni, come per il ramo sanitario, il direttore in carica con Grinta, Simone Aquilanti.
I compiti
La direzione sanitaria aziendale si dovrà far carico di alcune incombenze non da poco. Durante il mandato di Gentili dovranno essere ultimati e partire i due nuovi ospedali in provincia, prima quello montano di Amandola, il cui cantiere è in dirittura d’arrivo, poi quello di rete a Campiglione di Fermo. Altro lavoro per nulla banale sarà scegliere la destinazione per il vecchio Murri, una volta che gli spazi di degenza si andranno progressivamente a trasferire verso la nuova struttura.
Sindacati ed amministratori locali hanno già indicato le priorità: riequilibrare il gap con le altre province, affrontare le carenze di personale, in primis infermieristico e medico, chiudere la partita di attrezzature e macchinari per essere pronti a riempire di contenuti i due nosocomi in costruzione. Ultimo, ma forse primo per l’utenza, migliorare una difficoltà cronica a trovare prenotazioni per visite ed esami che solleva ogni giorno maggiori malcontento tra i cittadini. L’importante è garantire personale e servizi adeguati a un territorio che si è sempre considerato svantaggiato rispetto a quelli delle altre Ast regionali, se non altro per essersi ritrovato, dopo le chiusure degli anni scorsi, con un unico ospedale contro i due o più ospedali garantiti ad esempio nelle province confinanti di Ascoli e Macerata.
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