Falerone, la Prefettura dispone i controlli Blitz antimafia nel cantiere di una cava

Falerone, la Prefettura dispone i controlli Blitz antimafia nel cantiere di una cava
FALERONE - Carabinieri, polizia, guardia di finanza, forestale e ufficio del lavoro hanno effettuato un controllo generale all'interno di una cava. Il blitz, sulla scorta del...

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FALERONE - Carabinieri, polizia, guardia di finanza, forestale e ufficio del lavoro hanno effettuato un controllo generale all'interno di una cava. Il blitz, sulla scorta del Patto per la sicurezza firmato lo scorso febbraio, è stato voluto dal prefetto di Fermo Angela Pagliuca nell'esercizio degli ordinari poteri di accesso e di accertamento conferiti dal Codice delle leggi Antimafia. Pertanto è stata ancora una volta posta l'attenzione sul settore delle cave in considerazione della circostanza che l'estrazione, la fornitura ed il trasporto di terra di materiali inerti, connesse agli appalti pubblici, sono attività definite maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa.


Una azione di monitoraggio, ha precisato oggi la Prefettura di Fermo, nel contesto del contrasto generale alla malavita per un migliore controllo del territorio.

I controlli sono stati effettuati quindi questa mattina da un gruppo interforze costituito all'interno della Prefettura che si è avvalso di una task force altamente qualificata e specializzata a cui faceva parte personale della Direzione investigativa antimafia di Roma, questura di Ascoli e Fermo, i comandi provinciali dei carabinieri (con la collaborazione della compagnia di Montegiorgio), della guardia di finanza, della forestale e la direzione provinciale dell'Ufficio del lavoro.

E' stato effettuato uno screening a 360 gradi all'azienda, sono state identificate le persone e controllati i mezzi.

"Nelle prossime settimane - hanno spiegato dalla Prefettura - si replicherà, con analoghe modalità operative ed in altri contesti, l'attività di accesso nel contesto di una stregia di prevenzione e contrasto volta ad impedire che fenomeni diillegalità o connessi al creimine organizzato trovino, attraverso i lavori pubblici e le attività correlate, un canale di accesso al tessuto socio-economico della provincia". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico