Lunga attesa al pronto soccorso di Fermo, donna aggredisce gli operatori sanitari e poi si butta in strada rischiando di essere investita

Lunga attesa al pronto soccorso di Fermo, donna aggredisce gli operatori sanitari e poi si butta in strada rischiando di essere investita
FERMO L’attesa al pronto soccorso di Fermo per una prestazione, il caldo, forse qualche scambio di battute acceso con altre persone che stazionavano nella stessa sala,...

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FERMO L’attesa al pronto soccorso di Fermo per una prestazione, il caldo, forse qualche scambio di battute acceso con altre persone che stazionavano nella stessa sala, poi il caos.  Ha provocato disordini, ieri mattina quando mancavano alcuni minuti alle 9, una donna arrivata all’ospedale Murri di Fermo per farsi visitare dai medici del 118. La sua situazione di salute non destava particolari preoccupazioni, ma sembrava abbastanza agitata sin dall’arrivo. Quella di ieri, peraltro, non è stata una mattinata particolarmente affollata in pronto soccorso, ma per le situazioni meno urgenti serve comunque un po’ di anticamera, ma la donna ha continuato a dare segni di nervosismo, finché ha iniziato ad inveire contro il personale sanitario e gridare frasi a tratti poco comprensibili. 


La vigilanza


Il personale sanitario ha allertato gli agenti di vigilanza che presidiano la struttura, ma non ce n’è stato neanche bisogno, perché la donna si è riversata in strada. Non era però molto lucida ed ha attraversato a più riprese via Speranza, la strada adiacente l’ingresso della medicina d’urgenza, in un paio di casi rischiando seriamente di essere investita dalle auto in corsa. 


Le ricerche


Il personale della vigilanza, che ha seguito la donna, cercando di tranquillizzarla, ha avvertito a quel punto la polizia. Una pattuglia l’ha cercata nelle vicinanze, ritrovandola alcune centinaia di metri più in là, nei pressi della piscina comunale. Dopo un colloquio con i poliziotti e sbollita la tensione, è stata convinta a tornare in pronto soccorso per farsi visitare. Purtroppo è sempre difficile conciliare le esigenze di chi non sta bene e vuole essere al più presto curato e gli operatori sanitari che sono in carenza di organico e devono dare la priorità alle urgenze.
Nicola Bald

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Corriere Adriatico