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FERMO - Si chiama Arco il nuovo progetto presentato dalla Prefettura, anagramma di Azioni di rafforzamento comunitario a Lido Tre Archi. La presentazione ieri mattina in una riunione in videoconferenza del Consiglio territoriale per l’immigrazione. Obiettivo dichiarato, rafforzare le competenze di chi è chiamato a realizzare programmi strategici tesi a risolvere le situazioni di emergenza nel quartiere.
Un percorso, insomma, che accanto a quello di controllo, prevenzione e repressione delle forze dell’ordine, mira a ripristinare un contesto di legalità in una zona da sempre critica.
Ma cosa farà in concreto Arco, e come contribuirà a migliorare il benessere della comunità che insiste sulla costa nord di Fermo? L’idea, come si spiega dalla Prefettura, è quella di «tessere un’ampia rete territoriale, mettere a sistema prassi operative comuni, rafforzare le competenze degli operatori, attivare azioni di prossimità. Questo permetterà di rafforzare la capacità del territorio di agire di fronte alle sfide poste dalla gestione di situazioni che mettono in crisi la coesione sociale comunitaria». Insomma, sviluppare le competenze per governare meglio un territorio delicato, così da gestire e ridurre fenomeni di esclusione e marginalità.
Si pensa di agire su un doppio canale: da un lato il rafforzamento istituzionale, con la ricostruzione di un legame comunitario che coinvolga direttamente gli abitanti, per riuscire così a rafforzare la coesione sociale del territorio. «Nonostante tutti gli attori istituzionali fermani siano attualmente impegnati nell’adozione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19 e nei tavoli di lavoro per la programmazione della mobilità per le scuole – ha affermato il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi – il livello di attenzione verso Lido Tre Archi rimane costante e, con l’avvio del progetto Arco, si intende realizzare significativi risultati nel percorso volto al perseguimento dei benefici conseguenti ad una gestione della sicurezza intesa in senso integrato e partecipato».
Insomma un’arma in più, che vede protagonisti Prefettura e terzo settore, per una “normalizzazione” del quartiere rivierasco che in questi ultimi mesi è costantemente tenuto d’occhio dalle forze dell’ordine conb numerose operazioni contro lo spaccio e per la sicurezza.
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Corriere Adriatico