Inseguimento e mitra da soft air, indagini fra Fermo e Porto Sant'Elpidio: «Qualsiasi allarme non va sottovalutato»

Inseguimento e mitra da soft air, indagini fra Fermo e Porto Sant'Elpidio
FERMO - Hanno creato allarme i fatti di martedì fra Lido tre Archi, in parte e soprattutto Porto Sant’Elpidio tra la Faleriense e il centro: in via Milano...

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FERMO - Hanno creato allarme i fatti di martedì fra Lido tre Archi, in parte e soprattutto Porto Sant’Elpidio tra la Faleriense e il centro: in via Milano l’inseguimento al pregiudicato che ha costretto il carabiniere a gridare «fermo o sparo!» e in via dei Mille il ritrovamento di un mitra soft air trovato sotto un’auto. 


I particolari


Un “giocattolo” ma di quelli che se puntati addosso fanno tremare, a prima vista non è mica facile riconoscere il vero dal falso in questi casi, soprattutto se un oggettino del genere ti viene puntato addosso. L’assessore alla Sicurezza Enzo Farina dice che è stato avviato tutto il procedimento per distruggerlo, come avviene sempre in questi casi, sia che siano armi vere che finte. «Abbiamo fatto tutta la trafila necessaria in queste circostanze, è un giocattolo, comunque bisogna provvedere a distruggerlo, è normale che in questi casi si crei un po’ d’allarme in città ma abbiamo un contatto diretto con la Prefettura e la presenza delle forze dell’ordine è sempre maggiore». Del caso all’estremo sud l’assessore evidenzia che la vicinanza con Lido Tre Archi certo non aiuta perché ci sono dei gruppi che fanno la spola da una parte all’altra in linea inversamente proporzionale a dove si concentrano i controlli di polizia e carabinieri.


La strategia


In sostanza quando aumenta la presenza delle pattuglie a Tre Archi, automaticamente aumenta il giro di spaccio a Porto Sant’Elpidio e viceversa. I carabinieri comunque sono stati di punta nella zona ieri, per monitorare gli spostamenti dei tre soggetti sottoposti a controlli il giorno prima. Idem in centro, dove la presenza di pattuglie, già aumentata, in questi giorni è ancora maggiore. I residenti temono che la situazione possa degenerare.

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Corriere Adriatico