Colpo di scena alla Steat, il parco della discordia passa al Comune di Fermo: Calcinaro bacchetta il Pd

Colpo di scena alla Steat, il parco della discordia passa al Comune di Fermo: Calcinaro bacchetta il Pd
FERMO - Il parco di Monte Cacciù resta di proprietà della Steat, ma passa in comodato d’uso gratuito al Comune di Fermo. L’annuncio, congiunto, da parte...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FERMO - Il parco di Monte Cacciù resta di proprietà della Steat, ma passa in comodato d’uso gratuito al Comune di Fermo. L’annuncio, congiunto, da parte del presidente della società di trasporto pubblico, Remigio Ceroni, e dalla rappresentante del Cda Simona Cardinali, insieme al sindaco della città Paolo Calcinaro con l’assessore all’Ambiente Alessandro Ciarrocchi, è arrivato ieri mattina.

Un colpo di scena dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla vendita all’asta dell’area verde. Un incontro, quello di ieri, voluto, come ha spiegato Ceroni, «per fare chiarezza sul parco. Appena arrivati abbiamo deciso di capire come stavano le cose, conoscere a fondo la società e vedere dove agire».


La storia


Il punto di partenza, ha ribadito il presidente della società è stato capire la missione della Steat, in realtà duplice. Da un lato quella di curare il trasporto pubblico locale, dall’altro quello di noleggio pullman con conducente. «Quindi – ha detto Ceroni – abbiamo cercato di capire come ridurre i costi. Gestire un parco è fuori dalla mission della società, benché meno lo è la costruzione di alberghi. Volevamo innanzitutto capire il reale valore e da una perizia di stima è venuto fuori che vale 508mila euro. Ben meno del valore di acquisizione. Abbiamo fatto fare questa perizia perché volevamo recepire a bilancio il valore vero».


La strategia


Massima trasparenza, quindi, e a questo proposito, per inciso, la società ha anche eliminato crediti non esigibili. Scarsa appetibilità pure al valore più basso, 508mila euro, dal momento che, ha aggiunto Ceroni, «l’asta è andata deserta. Ci tengo però a precisare che la nostra azione è a favore dei cittadini, non è condizionata in alcun modo da scelte di partito». L’operazione di cessione in comodato d’uso gratuito al Comune, che sarà formalizzata non appena riapriranno gli uffici comunali, è stata simbolicamente conclusa ieri mattina con la consegna delle chiavi del parco dal presidente Ceroni nelle mani del sindaco Calcinaro.


L’impegno


«Con questa operazione – ha evidenziato il primo cittadino – si valorizza il parco, noi lo prendiamo nel patrimonio ambientalistico in comodato d’uso gratuito, e lo cureremo preoccupandoci della manutenzione. Fondamentale sarà il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste, con le quali ci siamo sentiti». In particolare con Legambiente che nei giorni scorsi si era mostrata contraria alla vendita. Piano di gestione pronto per settembre, almeno queste sono le previsioni, e Calcinaro ha sottolineato che si punta a «creare una rete di cura e manutenzione, a favore della città tutta».


La polemica


Poi una stoccata al Pd: «Leggo di ex amministratori provinciali che puntano il dito contro l’operazione di messa sul mercato del parco. E dire che nel 2019 lo aveva fatto pure Alessandrini quando era segretario provinciale del partito. In politica servono contenuti». E se tra le funzioni della Steat non c’è quella di gestire un parco, l’assessore Ciarrocchi ha sottolineato che «è una delle funzioni del Comune, che in questo modo viene a dare un grande polmone verde a tutta la collettività. Associazioni costituite e anche no, come gruppi spontanei di cittadini (ad esempio “Nel nostro piccolo”), saranno coinvolti per la gestione. Ovviamente il Comune ci sarà con l’Asite, ma il coinvolgimento della cittadinanza è sul tavolo». Infine uno dei componenti del Cda, Simona Cardinali, ha commentato: «Il valore iniziale di conferimento di questo terreno ha portato ad un conseguente aumento delle quote sociali per la Provincia, forse a scapito degli altri enti soci. Tutt’oggi è così». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico