FERMO - È impaziente il proprietario del Verde Mare, il primo camping fondato a Marina Palmense, nell’ormai lontano 1973, in vista della data di domani, quando...
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«Bisogna tenere conto - dice - dei danni alla collettività, agli operai; solo lo Stato perde un milione all’anno di tasse. Quest’anno si è riusciti a tamponare la situazione, collocando gli stagionali un po’ in un campeggio, un po’ in un altro nelle varie zone; li abbiamo sistemati anche perché hanno un attaccamento notevole, non solo al Verde Mare, ma anche all’intero territorio. Se non si risolvesse la vicenda per l’anno prossimo, sarebbe un disastro: gli stagionali non resisteranno, se ne andranno via. Saranno 400 famiglie in meno per tutto il territorio, 180mila presenze che vanno di nuovo in fumo».
Non è finita qui: pare che durante la scorsa stagione siano circa 300 le famiglie di stagionali che abbiano lasciato i campeggi del Fermano, prevalentemente quelli in possesso di roulotte, questa secondo Chiesa sarebbe «una vera e propria fuga definitiva. Pertanto i proprietari dei campeggi non hanno più rinnovato il contratto per il 2018, gli stagionali sono stati costretti a portar via tutto, sono andati in altri posti, dove sono maggiormente garantiti. I campeggiatori sono nomadi per eccellenza, ma conoscono e amano il territorio, c’era una grande fidelizzazione»
Quello che auspica Chiesa è che nella calendarizzazione delle udienze il tribunale tenga conto dei tempi necessari per limitare i problemi, almeno togliendo il sequestro: «Noi attenderemo tutte le fasi del processo - dichiara -; se alla fine il verdetto sarà di colpevolezza pagheremo, però almeno tolgano il sequestro, che è un caso anomalo. Se siamo colpevoli paghiamo, però, a questo punto, chiude tutta Italia. Per questo sono ansioso di poter andare al dibattito a dire la mia: per me sarà facile smontare le accuse costruite con le immagini realizzate dall’alto e trasmesse in tv: in quei fotogrammi non vi è solo il Verde Mare». Chiesa ha già preparato le 8 autorizzazioni paesaggistiche, dall’apertura a oggi, fatte per modifiche e ampliamenti, l’ultima risale al 2016. Tutto servirà ai fini del processo, anche per dimostrare l’amovibilità delle strutture che, come Chiesa asserisce, sono «facili da portare via, non sono fisse al suolo e facilmente smontabili».
Ma oggi, alla vigilia della prima udienza, qual è il suo stato d’animo? «Il mio stato d’animo? Sono deluso. Alla fine della mia vita - chiosa - non mi aspettavo questo. L’accusa di reato è arrivata dopo anni e anni di attività, rispetto delle leggi e dopo aver portato nel Fermano migliaia di turisti, ad esempio, dalla Repubblica Ceca: rapporti che con l’estero che sono ancora validi e danno ancora i loro frutti», facendo riferimento ai rapporti Erasmus tra Fermo, Repubblica Ceca e Ungheria.
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Corriere Adriatico