Ex Bcc, stavolta il processo parte davvero. Stoppate 22 parti civili: «Non ci sono danni a loro carico»

Ex Bcc, stavolta il processo parte davvero. Stoppate 22 parti civili: «Non ci sono danni a loro carico»
FERMO - No alle parti civili. Udienza ieri in tribunale a Fermo contro gli esponenti del management dell’ex Bcc del Fermano a cui vengono contestati falsi in bilancio e...

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FERMO - No alle parti civili. Udienza ieri in tribunale a Fermo contro gli esponenti del management dell’ex Bcc del Fermano a cui vengono contestati falsi in bilancio e violazioni del testo unico bancario, oltre ad alcune irregolarità nelle deleghe assembleari. La Procura ha formulato queste ipotesi di reato dopo un’indagine partita nel 2016.

 

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Francesco De Minicis, Savino Piattoni, Fulvia Bravi, Daniele Cardinali, Matteo Restuccia, Pierfrancesco Torresi, Anna Indiveri, Stefano Chiodini, Ilaria Teodori, Luigi Recchioni, Leonardo Bochicchio, Filippo Polisena, Villeado Craia, Michele Andreano e Fabio Freddi. Durante l’udienza preliminare si erano già costituiti, quali parti civili, la Banca d’Italia e un comitato di ex soci della stessa Bcc (con l’avvocato Massimo Di Bonaventura).

Tra questi, 5 erano però tornati sui loro passi. E ieri, accogliendo le eccezioni sollevate dagli avvocati Bravi, Cardinali e Piattoni, cui le altre difese si sono associate, il collegio ha disposto l’esclusione dal processo anche di tutti gli altri 22 ex soci che erano ancora parti civili. Secondo quanto stabilito dai giudici, non avevano né allegato la loro qualifica né le ragioni delle richieste di risarcimento, rispetto alle quali non avevano invocato un danno diretto e immediato dalle ipotesi di reato. «Siamo davvero lieti che il collegio abbia accolto la nostra eccezione, già sollevata in sede di udienza preliminare per la palese insussistenza di qualsivoglia danno loro imputabile.

Tra l’altro, non possiamo non ricordare le notizie di stampa che in passato il comitato soci ha veicolato in ordine ai fatti in discussione in questa sede penale, rispetto al quale è stata ora riconosciuta la loro totale estraneità. Resta però il rammarico per il disdoro cagionato ai nostri assistiti», hanno commentato a caldo gli avvocati Bravi, Cardinali e Piattoni». In seguito è stato aperto il dibattimento, con l’esame di un consulente tecnico della Procura disposto dal procuratore capo Raffaele Iannella. Per il controesame e per ascoltare ulteriori testi, il procedimento è stato aggiornato a fine giugno. «Registriamo con favore che si sia aperta l’istruttoria dibattimentale, dove confidiamo di dimostrare la completa infondatezza di ogni accusa e l’assoluta correttezza dell’operato dei nostri assistiti», chiosano De Minicis, Piattoni, Bravi, Cardinali e Restuccia

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Corriere Adriatico