FERMO - Un cartello pronto a essere affisso: "Chiuso per mala burocrazia", 'è scritto. E' il cartello del Paradise beach che denota lo sconforto della titolare Daniela...
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Il motivo? Lo spiega, tra rabbia e rassegnazione, la stessa Borri titolare dello chalet in questione. "Sabato scorso nello chalet sono venuti dei finanzieri per dei controlli. Hanno interrogato sei dipendenti. Tre con regolare contratto. Altri tre, per loro, no. Ma questi ultimi erano coperti da voucher. A me nessuno ha chiesto, quella sera, se avevo regolare documentazione o meno.
"Certo che ce l'ho. Ma non mi hanno dato nessuna scadenza per produrla. Poi, ieri mattina, la batosta: mi è arrivato il provvedimento di sospensione dell'attività a firma Ispettorato del lavoro. Ho subito mandato per posta certificata quei voucher. Ho contattato il mio avvocato, il commercialista, la Confcommercio. Ho chiesto aiuto alla prefettura, ho provato a mettermi in contatto con lo stesso ispettorato del lavoro.
"Ho parlato con la Guardia di Finanza. Niente da fare. Di venerdì non c'è nessuno che possa revocare l'atto. E io perderò un week end di incassi per un danno, anche di immagine, inestimabile. Se non rispetto il provvedimento c'è l'arresto da 3 a 6 mesi o un'ammenda da 2.740 a 7.014 euro. Purtroppo la legge, in Italia, non è fatta per chi vuole lavorare regolarmente. Salutatemi ora perché molto probabilmente il prossimo anno me ne vado all'estero. Il Paradise beach? Forse ci troverete una srl al posto mio".
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Corriere Adriatico