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FERMO - Tempi lunghi per le visite e personale insufficiente, qualcosa si muove. I malanni della sanità fermana finiscono all’attenzione della Regione con un atto che prende in esame le criticità emerse negli ultimi mesi e che impegna il presidente Francesco Acquaroli e la giunta a predisporre una strategia per migliorare l’organizzazione e «adottare - come si legge nella nota sul caso - tutti i provvedimenti che si rendano necessari».
I protagonisti
La risoluzione è stata approvata all’unanimità in consiglio regionale ed è stata condivisa in una precedente seduta dai consiglieri fermani Fabrizio Cesetti (Pd), Marco Marinangeli (Lega), Andrea Putzu (FdI) e Jessica Marcozzi (Fi). Quindi è stata riproposta in aula incontrando il parere favorevole di tutti i gruppi in fase di votazione. In sostanza l’atto ha preso le mosse da una mozione e un’interrogazione proposte dallo stesso Cesetti e da un altro atto presentato del gruppo consiliare della Lega. La risoluzione impegna governatore e giunta anche a risolvere la carenza del personale nell’ex Area vasta fermana con buchi che riguardano sia i medici che gli infermieri e gli operatori sanitari.
Il decreto
Problemi di cui si parla da tanto: il vecchio Murri di Fermo è l’unica struttura specialistica con caratteristiche di primo livello (lo certifica un decreto ministeriale del 2015) e ha tutte le carte in regola affinché siano garantite per il futuro le prestazioni e le cure, programmate e di urgenza, necessarie ai cittadini.
I servizi
L’impegno della Regione arriva a pochi giorni dal doppio taglio del nastro, sempre al Murri, per due nuovi servizi, e soprattutto dall’annuncio, atteso da anni, che dal 1° marzo Fermo avrà l’Emodinamica. Le inaugurazioni hanno riguardato il nuovo reparto di Cardiologia e la Tac Revolution, in funzione da inizio 2023 alla Radiodiagnostica. Ad ufficializzare il disco verde per l’Emodinamica era stato il vicepresidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. «Faremo anche i concorsi - aveva anticipato nell’occasione - che servono per il potenziamento del personale. Nel Fermano la Regione sta investendo risorse ingenti e continuerà a farlo».
La sanità territoriale, con il passaggio alle nuove aziende, è in mano all’ex presidente dell’Area vasta e ora commissario straordinario dell’Ast Fermo Roberto Grinta, affiancato nei giorni scorsi dai due subcommissari Giuseppe Ciarrocchi (per l’area sanitaria) e Simone Aquilanti (per quella amministrativa). Già gli ultimi numeri, aveva rimarcato Grinta, inducono all’ottimismo, visto che nel 2022 si sono ridotti i tempi di degenza ed è aumentata la complessità degli interventi. Ma serve un ulteriore passo in avanti.
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