FERMO - Dopo il ritardo dei mesi scorsi, si rimette in moto la macchina del nuovo ospedale. Ieri mattina un altro passo per la sua realizzazione è stato compiuto in Comune...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’esproprio rappresenta una nuova tappa dell’iter avviato e segue la sottoscrizione avvenuta nel gennaio dell’anno scorso dell’accordo di programma tra il Comune di Fermo, la Provincia e la Regione Marche. «Una significativa quanto celere fase - commenta il sindaco Paolo Calcinaro - che permetterà concretamente di rendere più spedito l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale.
Il Comune di Fermo, da parte sua, ha espletato tutte quelle procedure tecnico-amministrative funzionali all’inizio dei lavori e avere la disponibilità delle aree. È un passo importante per una città che cambia, che si apre al futuro e che a Campiglione vedrà anche l’insediamento di un’importantissima attività produttiva di un marchio prestigioso come NeroGiardini».
Soddisfatto anche l’assessore regionale al Bilancio Fabrizio Cesetti che, da presidente della Provincia, aveva seguito i primi passi dell’iter, molto travagliati. Negli anni scorsi la situazione si è sbloccata e ora può parlare di «un passaggio fondamentale che consente alla Regione di diventare proprietaria di tutti i terreni, propedeutici alla realizzazione della struttura e della relativa viabilità. Questo passaggio consentirà quindi alla Regione di immettere la ditta Carron nel possesso dell’area per la predisposizione del cantiere ed il conseguente avvio dei lavori».
La struttura ospedaliera potrà contare su 329 posti letto, con percorsi diagnostici e terapia. Sorgerà su una superficie di 41.439 metri quadrati, di cui 32.049 per la degenza e i servizi sanitari, servita da altri 29.049 metri quadrati di parcheggi, con una nuova viabilità di accesso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico