Anziana uccisa a coltellate a Fermo, il marito indagato per omicidio e ricoverato in Psichiatria

Anziana uccisa a coltellate a Fermo, il marito indagato per omicidio e ricoverato in Psichiatria
FERMO  - Choc e stupore a Capodarco dopo l’omicidio dell’anziana Giuseppina Traini, 85 anni. Qui, fra le poche vie del centro, si conoscono tutti. E tutti...

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FERMO  - Choc e stupore a Capodarco dopo l’omicidio dell’anziana Giuseppina Traini, 85 anni. Qui, fra le poche vie del centro, si conoscono tutti. E tutti conoscevano l’anziana, trovata senza vita in casa. A due passi da lei il marito Giovanni Petrini, 88 anni, che l’ha colpita più volte all’addome con un coltello da cucina. Si parla di almeno 4 coltellate, risultate fatali alla donna.

 

Nella serata di sabato l’uomo, che presentava a sua volta alcune ferite da arma da taglio alle braccia, è stato trasportato sotto choc all’ospedale Murri. Attualmente è ricoverato al reparto di Psichiatria ed è indagato, in stato di libertà, con l’accusa di omicidio doloso aggravato.


Gli accertamenti


 

Disposta dalla Procura (coordina l’indagine la pm Francesca Perlini) anche l’autopsia, in seguito potrebbero essere presi ulteriori provvedimenti nei confronti dell’uomo. Da verificare anche se le ferite sulle braccia di Petrini siano atti di autolesionismo. Comunque si tratta di ferite lievi. Per avere un quadro più dettagliato di quanto avvenuto sarà necessario raccogliere la testimonianza dell’anziano, per il quale già sabato sera era stato disposto il piantonamento all’ospedale, prima di formalizzare il fermo nei suoi confronti.

Per ora si procede in base agli elementi che la polizia, giunta sul posto con il personale della Croce Azzurra di Porto San Giorgio, è riuscita a mettere insieme. La donna nelle settimane scorse era stata vittima di una caduta e, a causa di alcune fratture alle costole, era impossibilitata a muoversi. Forse per questo fin dall’inizio è emersa l’ipotesi che il suo stato di salute abbia scatenato il raptus omicida. Da verificare l’eventuale presenza di ulteriori patologie.

A dare l’allarme era stato il secondo figlio della coppia, Giuseppe, tornato a vivere al piano superiore dell’abitazione di famiglia. Sceso per verificare come stessero i suoi, si è trovato davanti la terribile scena. Il primogenito Marco, invece, vive fuori ed è stati subito avvisato. A Capodarco, la frazione conosciuta da tutti per la Comunità guidata da don Vinicio Albanesi e per il Gp di ciclismo che si tiene il giorno dopo Ferragosto, tutti si chiedono come sia stato possibile. In tanti scuotono la testa, quasi stupiti per questa improvvisa notorietà legata, per una volta, a un fatto drammatico di tale portata.


Il racconto


«Una coppia - racconta lo storico parroco don Valeriano Porto - conosciuta e benvoluta. Fino a poco tempo fa, prima che la donna fosse costretta a letto, li vedevo tutte le domeniche a messa». La coppia era conosciuta anche per il negozio di ferramenta che si trova a poca distanza dall’abitazione, i cinquantenni e i sessantenni di oggi ricordano ancora i loro acquisti fra quegli scaffali, come le penne per la scuola. Dietro al bancone c’era la donna, poi affiancata dal figlio Giuseppe fino a quando lui stesso era entrato in società con la nuova proprietà che poi aveva aperto l’attività commerciale sulla Statale, a San Michele.

La stessa attività che ora si trova nella zona industriale di San Marco alle Paludi. Frazioni e paesini strettamente collegati fra loro, con Petrini che aveva invece lavorato, prima di andare in pensione, nel settore calzaturiero. L’abitazione della coppia si trova lungo via Fontana e quando Giuseppe è entrato in casa ha trovato la madre distesa sul letto e insanguinata, il padre sotto choc. La Questura ha inviato sul posto Squadra mobile e Polizia scientifica. «Siamo rimasti tutti attoniti - conferma Gianluca Tulli, consigliere comunale della Lega e residente nella piccola Capodarco -: una famiglia modello, con la coppia che in passato si vedeva spesso insieme».

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Corriere Adriatico