Natale, non solo luci e addobbi: ora il commercio dà segni di ripresa

Natale, non solo luci e addobbi: ora il commercio dà segni di ripresa
FERMO  - Il Fermano ci prova a immergersi nel clima di festa. La parola d’ordine, quest’anno, è sobrietà. Perché con la pandemia ancora in...

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FERMO  - Il Fermano ci prova a immergersi nel clima di festa. La parola d’ordine, quest’anno, è sobrietà. Perché con la pandemia ancora in corso e il quotidiano conteggio dei morti c’è poco da stare allegri. E perché si cerca di limitare al più possibile le occasioni per assembrarsi. Ma la voglia di normalità è tanta. E, da quando hanno riaperto bar e ristoranti, strade e piazze si sono ripopolate.

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Se ne sono accorti i negozianti che, complice la chiusura, ieri, dei centri commerciali, hanno fatto affari fino a qualche giorno fa insperabili. Il maltempo non ha scoraggiato il viavai dello shopping. A Fermo, per tutto il giorno le attività di piazza hanno avuto il loro bel da fare. «Non ci possiamo lamentare. Da domenica, le vendite sono ripartite bene. Gente in giro ce n’è e, alla fine, qualcosa compra», fa sapere Gianna Poletti di Barney. Chi più chi meno, i commercianti si dicono soddisfatti di come stanno andando gli affari. Nonostante tutto, i regali di Natale sono ancora una valida occasione per uscire di casa. «Dobbiamo resistere. È l’unico modo per andare avanti. Già il fatto di vedere gente che passeggia ridà un po’ di ottimismo», dice Nadia Cutini del negozio di abbigliamento in corso Cefalonia.

La voglia di uscire, di comprare una maglia o un cappotto, di sorseggiare uno spritz sotto i portici o pranzare al ristorante, è più forte della paura. E la gente, adesso che può, esce. I giovanissimi faticano di più a rispettare le regole. Gli altri ormai si sono abituati. Le attività che hanno rialzato le serrande una manciata di giorni fa faticano a trovare posto per tutti. Per sedersi, c’è da prenotare quasi ovunque. E ci si adatta alla nuova vita. Aperitivo in anticipo o, visto il tempo, un tè caldo al posto del cocktail.

 

Ieri, quelli che si sono ritrovati in centro si goduti anche lo spettacolo della piazza illuminata a festa. In ritardo rispetto ai Comuni vicini, anche la città ha puntato tutto sulle luci. «Fermo quest’anno ha scelto per il Natale la strada della prudenza massima, evitando tutto ciò che potesse creare assembramento. Però non ha rinunciato a mostrarsi piacevole e con un pizzico di novità», ha scritto il sindaco Paolo Calcinaro in un post pubblicato sui social, assieme ad alcune foto del centro illuminato. Le logge e le finestre del Comune incorniciate d’oro, le proiezioni sulla facciata di torre Matteucci, l’albero, finalmente acceso, con le decorazioni fatte dai bambini delle scuole della città, parlano di un Natale diverso, ma non per questo peggiore. Senza pista di ghiaccio, mercatini e tutte le attrazioni degli ultimi anni, la piazza si riscopre nella sua bellezza. E c’è chi apprezza davvero. Aperta anche la casa di Babbo Natale in piazzale Azzolino, unica concessione a un Natale di sole luci.



A Porto San Giorgio, l’aria natalizia si respira già da un po’. Il Comune costiero, dei “grandi”, è stato il primo a vestirsi a festa. Lo shopping è ripartito. L’albero davanti alla stazione, le vie principali illuminate d’oro e d’argento, la grossa stella sul vialone, meta di selfie e foto ricordo, provano a dare un barlume di normalità. Poco dopo è arrivata Porto Sant’Elpidio. Con l’albero blu elettrico tra piazza Garibaldi e via Battisti, le sfere luminose che pendono dall’alto, il videomapping sul Gigli e le palme illuminate. Prove generali di un Natale, a suo modo, indimenticabile.

 

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Corriere Adriatico