Musulmana insultata, condannato il direttore di un supermercato

Musulmana insultata, condannato il direttore di un supermercato
FERMO - ​E' stato condannato al pagamento di 500 euro di multa, oltre alle spese processuali, ad altre 500 euro come risarcimento del danno. Il risarcimento a favore di...

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FERMO - ​E' stato condannato al pagamento di 500 euro di multa, oltre alle spese processuali, ad altre 500 euro come risarcimento del danno. Il risarcimento a favore di Samia Boukedira. E' il direttore di un supermercato di Porto San Giorgio, giudicato colpevole del reato di ingiuria aggravato dalla finalità di discriminazione e odio razziale. La sentenza è arrivata dal tribunale di Fermo e più precisamente dal collegio penale formato dal presidente Ugo Vitali Rosati, e dai giudici Cesare Marziali e Mila Bondi Ciutti al termine di un procedimento iniziato diversi anni fa.




I fatti risalgono al giugno 2010 e vedono protagonista Samia Boukedira, donna musulmana, di origine algerina, ma cittadina italiana, che in compagnia di un'amica si era recata all'interno del supermercato per fare la spesa. Mentre tra gli scaffali dello stesso supermercato sta cercando un prodotto privo di carne di maiale è stata fatta oggetto di frasi giudicate poi ingiuriose da parte del direttore dell'esercizio commerciale, che ha negato di aver pronunciato frasi offensive contestategli tanto da aver annunciato ricorso in appello. Ascoltati i testi, i giudici hanno invece ritenuto credibile e attendibile la versione fornita dalla persona offesa e confermata da una teste estranea ai fatti.



Nella sentenza i giudici hanno ritenuto tali frasi ingiuriose e offensive con l'aggravante dei motivi di discriminazione razziale trattandosi di offese rivolte ad una donna straniera e dirette a denigrarne l'origine etica e religiosa. Nella sentenza viene riportato come l'imputato abbia dichiarato in udienza che nella zona del Fermano si è soliti pensare e dire queste cose delle persone extracomunitarie. All'imputato non sono state applicate le attenuanti generiche. "Letta la motivazione della sentenza, non posso non essere soddisfatta della decisione del tribunale" commenta Annalisa Piermartire, avvocato di Boukedira.

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Corriere Adriatico