FERMO - Altri tre ricorsi vinti dagli automobilisti contro la Provincia di Fermo. Esultano gli avvocati Carlo Brugnoli e Giovanni Calafiore: il giudice di pace Giuseppe Fedeli ha...
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«A noi non interessa minimamente sollevare una polemica politica – precisano i due avvocati –. Ci siamo concentrati su elementi di fatto e di diritto, qui gli schieramenti di parte non c’entrano nulla. Eravamo convinti di comportamenti errati da parte della Provincia e le nostre argomentazioni sono state ritenute meritevoli dal giudice».
L’avvocato Brugnoli seguiva due clienti, tra cui una signora che nello stesso ricorso ha accorpato ben 23 multe. «Abbiamo evidenziato soprattutto due aspetti – spiega il legale –. Il primo riguarda gli elementi contenuti nel verbale, che facevano riferimento a due autorizzazioni ministeriali concesse alla Provincia di Fermo per il controllo della velocità. Quelle autorizzazioni, però, riguardavano la rilevazione della velocità media tramite tutor e non quella istantanea. Inoltre abbiamo contestato l’irregolarità della cartellonistica stradale, in cui ci si era limitati a cancellare la parola “media” dall’avviso dei controlli. Il codice della strada non ammette manomissioni e nel corso della discussione la stessa Provincia ha ammesso che vi sarebbero stati atti vandalici che hanno danneggiato la segnaletica.
«Infine, riteniamo che gli accertamenti, vista la posizione dell’apparecchio, lasci dubbi sul corretto rilevamento. Altro aspetto che accomuna tutti i ricorsi è quello della carente informazione da parte dell’ente sulla modifica della tipologia di apparecchiature. In piena estate sarebbe stato opportuno pubblicizzare in modo più chiaro la variazione da controllo della velocità media ad istantanea».
«Non ci interessano minimamente le dispute politiche, si parla di diritto – fa eco l’avvocato Calafiore, che difendeva un cliente con 20 multe a carico – Prima di ricorrere abbiamo studiato con cura la questione insieme al collega Brugnoli, non volevamo certo fare la guerra all’ente Provincia. Abbiamo ritenuto vi fossero consistenti ragioni per impugnare i verbali. Il primo pronunciamento ci conforta, valuteremo ora le prossime cause su casi analoghi, dato che a marzo ci saranno numerose altre udienze, sempre per l’annullamento di multe sulla Mezzina». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico