Giunte solo al maschile, i sindaci al contrattacco: «Le donne? Rispettiamo la legge, basta con i diktat»

Giunte solo al maschile, i sindaci al contrattacco: «Le donne? Rispettiamo la legge, basta con i diktat»
FERMO - Si sentono «nel giusto» i sindaci di Monte San Pietrangeli e Petritoli. La tirata d’orecchie della consigliera regionale di Parità dicono che non...

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FERMO - Si sentono «nel giusto» i sindaci di Monte San Pietrangeli e Petritoli. La tirata d’orecchie della consigliera regionale di Parità dicono che non se l’aspettavano. Quella con cui i due Comuni, assieme ad altri quattro delle Marche, sono finiti sulla graticola della rappresentanza di genere per le giunte tutte al maschile.

 
A ieri, la Pec per far partire l’iter per la rimozione della disparità dei sessi, cioè per sostituire uno dei due assessori con una donna, ai due sindaci non era arrivata. Loro, intanto, si dicono tranquilli, pronti a chiarire la faccenda e, nel caso, ad adeguarsi a una legge – la n. 56 del 2014 – che, al momento, sono convinti di stare rispettando. «Se la comunicazione è stata inviata alla Prefettura, non lo so. A me non è arrivato niente», diceva ieri Paolo Casenove. Il sindaco di Monte San Pietrangeli, in giunta assieme a lui, ha voluto Flavio Scopetta e Marco Pazzelli.


Il primo c’era pure nel primo mandato. Il secondo, da consigliere, è stato “promosso” assessore. Ora, la legge in questione dice che, nei Comuni sopra i 3mila abitanti, in giunta deve essere rappresentato almeno il 40% dei due sessi. Obbligo che non viene prescritto ai Comuni con meno di 3mila abitanti, come Monte San Pietrangeli e Petritoli. Leggi successive e relative interpretazioni andrebbero, però, in direzione opposta. Da qui, il caos. «Sotto i 3mila abitanti la legge consiglia la parità di genere, non la obbliga. Invece, qui sembra che gli amministratori locali siano figure senza un minimo di attenzione o rispetto delle regole», sbotta Casenove che si dice «amareggiato» per il clamore che sta suscitando la questione. Sul perché non abbia inserito donne in giunta spiega che «non c’erano le condizioni o le possibilità». Ma non vuole sentir parlare di «preclusione a priori, tanto che in lista c’erano tanti uomini quante donne». «Le regole con cui si amministra – prosegue il sindaco – non ce le inventiamo noi. Se qualcuno mi chiamerà a rispondere delle scelte che ho fatto, risponderò». Pronto a difendere le decisioni prese pure Luca Pezzani. Il sindaco di Petritoli ha confermato la giunta del precedente mandato. L’unico cambiamento riguarda la carica di vicesindaco che è passata da Marco Vesprini a Gabriele Sabbatini. «Se c’è una legge, la si rispetta. Ma se la legge non dice una certa cosa, non capisco perché devo essere considerato come chi non la rispetta», spiega Pezzani.


Per essere sicuro, prima di nominare la giunta, il sindaco ha chiesto lumi al segretario comunale che «ha detto che l’obbligo non c’è». Da lì, la strada è stata in discesa. «Sono sicuro di stare nel giusto. Non mi sento di violare nessuna legge», aggiunge Pezzani. Che, nella scelta degli assessori, dice di essersi basato «sull’esperienza e sulla base di alcune necessità che avevo». Ma che è anche pronto a fare dietrofront «se la nostra interpretazione dovesse risultare sbagliata».

 

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Corriere Adriatico