FERMO - L'export sul “versante russo” con gli effetti negativi dell'embargo nei confronti di Mosca, è uno dei motivi di preoccupazione del Governo. ...
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“Se perdiamo ogni anno 3 miliardi di euro per la situazione della Russia, questo vale lo 0,65% sull'export, ma ha un peso rilevantissimo sulle aziende perché le colpisce verticalmente” ha detto il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda intervenuto alla presentazione del Rapporto Ice.
“Penso al distretto calzaturiero di Fermo, molto concentrato sulla Russia, o anche all'agroalimentare. Per questo - ha aggiunto - abbiamo detto a Confindustria che siamo disponibili, insieme alle altre associazioni che fanno parte della cabina di regia, a studiare un piano ad hoc a favore delle aziende che sono state più colpite dalla crisi russa”.
Si tratterebbe di risorse ad hoc per un piano che “deve però arrivare dalle associazioni imprenditoriali, ci devono dire di che cosa hanno bisogno”.
Di contro, il viceministro ha evidenziato il dato boom (+28,8% nei primi 5 mesi del 2015 sullo stesso periodo dell'anno precedente), messo a segno dalle imprese italiane sul mercato Usa degli Usa: “Noi cresciamo il doppio della media europea negli Stati Uniti perchè abbiamo investito molto negli Usa” ha puntualizzato. Nella legge di stabilità potrebbero esserci nuove risorse per l'export ? Calenda non si è sbilanciato: “Speriamo, io ci provo” ha risposto. E rispetto a possibili importi ha frenato: “Dico solo cose su cui posso mettere la mano”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico