Fermo, antidolorifici vietati al cavallo Capodarco vince ma non i soldi del Palio

I festeggiamenti dopo la vittoria, ora spunta l'ombra del doping
FERMO - ​“Il Nonno” copriva gli acciacchi con antidolorifici e diuretici. E ne guadagnava la galoppata. Nell’ultima...

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FERMO - ​“Il Nonno” copriva gli acciacchi con antidolorifici e diuretici. E ne guadagnava la galoppata.


Nell’ultima Cavalcata dell’Assunta, in abbinamento a contrada Capodarco, pur da non favorito, partendo bene e finendo meglio, sugli 850 metri previsti dalla gara aveva vinto per distacco.



Sentori? Dubbi? No. Del resto era nel Dna di Capodarco - assolutamente estraneo alla vicenda - aggiudicarsi così il quinto palio della sua storia, presentandosi al via da sfavorito e poi trionfando come nel 2009.



Ecco perché la squalifica per doping, pur non cancellando da regolamento l’affermazione dei canestrai nella XXXIV edizione, è stata un fulmine a ciel sereno. E’ stata ufficializzata ieri quando, all’apertura delle buste provenienti dal laboratorio Unirelab di Milano e contrassegnate solo da codici, i risultati delle analisi hanno dato esito inequivocabile: positivo. Imbroglio o leggerezza? Si aspettano le eventuali controanalisi. Intanto, nel sangue di questo cavallo appartenente a una scuderia romana, sono state trovate sostanze vietate come antidolorifici e diuretici.



I controlli erano stati effettuati dall’Asl dopo Ferragosto, prendendo in esame due dei dieci cavalli in gara: quello vincente e uno estratto a sorte, il “Canarino Mannaro”, risultato pulito, che aveva corso per San Martino giungendo terzo. Venerdì le prime voci, alle 8.30 di ieri la conferma nella Sala Giunta del Comune di Fermo, alla presenza di una vera e propria “task force”: sindaco e presidente della Cavalcata Paolo Calcinaro, assessore delegato alla rievocazione Mauro Torresi, vice presidente Remo Giacobbi, veterinario di riferimento dottor Roberto Cesoni, presidente della giuria avvocato Mario Martorelli e tutte le dieci contrade rappresentate. Questa notizia - rimarcano dall’organizzazione del palio - seppure negativa dal punto di vista della condotta sportiva, è la prova di un controllo reso sempre più serio e stringente dalla Cavalcata.



I cavalli che corrono a Fermo sono infatti sottoposti agli stessi controlli di quelli che calcano i circuiti nazionali e gli ippodromi Unire. Il regolamento della Cavalcata prevede la massima serietà per sopprimere queste condotte. La scuderia coinvolta, infatti, non avrà più la possibilità di calcare la pista della Strada Nuova e non riceverà il premio previsto di quattromila euro.



“Vuol dire che risparmieremo - sottolinea amaro il sindaco -. Condanno questa deviazione ormai presente in varie discipline sportive, compresa l’ippica, ma sono soddisfatto della serietà dei controlli. Dobbiamo allontanare chi usa questi metodi. E’ un segnale forte contro ogni possibile diceria. A Capodarco va tutta la mia vicinanza umana: loro come tutta la Cavalcata e le altre contrade sono i veri danneggiati, perché si affidano a scuderie sorteggiate due giorni prima della corsa. Noi dobbiamo essere ferrei nella sanzione, anche se si tratta di antifiammatori e diuretici, e non di altre sostanze peggiori”.



Per Capodarco, complice l’incalzarsi degli eventi, ieri mattina era presente l’ex priore Paolo Gobbi. Il commento, però, è a cura del priore Maurizio Balacco: “Provo rammarico, a Capodarco resta l’amaro in bocca per una vittoria attesa e vissuta in un momento particolare per la contrada (la tragica morte di Lorenzo Cicconi, un “figlio” di Capodarco , ndr). La contrada rispetta le regole e segue le decisioni della Cavalcata. Avevamo notato avvisaglie o stranezze prima della gara? Nessuna. Altrimenti ci saremmo mossi subito”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico