Fermo, scontro in aula su Mancini «Si dimentica la morte di un uomo»

Il consigliere comunale Massimo Rossi
FERMO - L’acceso dibattito sul caso Mancini si sposta in Comune con l’interrogazione del Movimento 5 Stelle che dovrebbe essere discussa oggi pomeriggio in...

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FERMO - L’acceso dibattito sul caso Mancini si sposta in Comune con l’interrogazione del Movimento 5 Stelle che dovrebbe essere discussa oggi pomeriggio in Consiglio, «proprio mentre dalle indagini sull’omicidio di Emmanuel Namdi - rimarca il consigliere Massimo Rossi - emergono nuovi particolari sulla meccanica dell’uccisione che, oggettivamente, indeboliscono l’arroganza mediatica della difesa dell’omicida».


Rossi ricorda che per i 5 Stelle si «starebbero rivelando “scenari diversi rispetto a quanto riportato dai media nei giorni immediatamente successivi”, che avrebbe “creato alla città un danno d’immagine difficilmente sanabile dal punto di vista turistico e culturale”. Insomma: altro che la perdita di una vita umana per ragioni razziali! Ciò che inquieta in tutto ciò è che, al di la della meccanica degli avvenimenti e dell’esito dei processi, è inconfutabile che un essere umano in cerca di protezione è stato ucciso per le strade di Fermo a seguito di un insulto razzista.

«Ciò dovrebbe bastare e avanzare per innescare una dolorosa riflessione autocritica sul generale scadimento del livello di civiltà che caratterizza le nostre comunità, in cui possono impunemente svilupparsi movimenti e comportamento disumani. Invece no: oltre all’indulgenza nei confronti dell’autore dell’omicidio (si pensi ai cori di una parte della tifoseria che lo glorificano allo stadio), nella città si è paradossalmente compattato un grumo di risentimento nei confronti delle realtà dell’attivismo umanitario che, con la propria azione di denuncia e di tutela nei confronti delle vittime, avrebbero innescato, una sorta di oltraggio alla reputazione della città». 


Per Rossi «questa iniziativa dei 5 Stelle, offrendo una sponda politica a queste inqualificabili posizioni ha lo scopo di pescare subdolamente consenso in questa torbida “zona grigia” dell’opinione pubblica. Spero che i 5 Stelle, con i quali pur condivido varie battaglie di trasformazione, abbiano il pudore di ritirala in extremis, se non altro, alla luce degli ultimi sviluppi delle indagini». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico