Polveriera Lido Tre Archi, il sindaco Paolo Calcinaro: «Inquietante l'aumento dell'uso delle armi»

Polveriera Lido Tre Archi, il sindaco Paolo Calcinaro: «Inquietante l'aumento dell'uso delle armi»
FERMO - Procedure più efficaci sulle espulsioni, riforma della giustizia, un presidio fisso di polizia non più rinviabile. L’ennesimo fatto di sangue di Lido...

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FERMO - Procedure più efficaci sulle espulsioni, riforma della giustizia, un presidio fisso di polizia non più rinviabile. L’ennesimo fatto di sangue di Lido Tre Archi risolleva temi già noti sulla sicurezza del quartiere e la politica invoca armi più affilate per combattere la criminalità. Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro ritiene «evidente che gli sforzi ci siano, ma poi le normative sono spesso un arma spuntata. Dagli investimenti nel quartiere alle telecamere, dall’illuminazione ad un locale per l’allestimento di un eventuale posto di polizia, non riesco ad andare oltre quello che abbiamo già fatto. Trovo che serva agire su ciò che è più immediato. Tante delle persone che delinquono a Tre Archi sono soggetti senza fissa dimora e clandestini, il più delle volte sono loro a creare turbolenze. La strada su cui concentrarsi, anche se non è facile, è quella delle espulsioni, da rendere più efficaci. Costituiscono un deterrente efficace e sono lo strumento più rapido per sanare la zona da questi episodi». 

 


L’allarme


Sul ferimento, si presume con un’arma da fuoco, di un nordafricano venerdì sera, il primo cittadino aggiunge: «Non credo sia il segnale di un’escalation di violenza. Mi turba, quello sì, se fosse confermata la dinamica di quanto accaduto, che aumenti la frequenza dell’uso di armi da fuoco dopo l’episodio di qualche mese fa. Sarebbe il segnale di un incremento della pericolosità di questi soggetti». Il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti, nei mesi scorsi, ha presentato una mozione in Consiglio regionale per un presidio fisso di polizia a Lido Tre Archi e rilancia la proposta.

«Non vedo altre strade, lì serve una presenza fissa delle forze dell’ordine, che garantisca prevenzione e repressione dei reati. Altrimenti si affermano da un lato la convinzione di impunità, dall’altro la paura e l’impotenza delle persone perbene – spiega Cesetti - I blitz, come quello effettuato nei giorni scorsi, purtroppo, lasciano il tempo che trovano. In Consiglio regionale abbiamo approvato ben due volte, all’unanimità, la richiesta di un presidio fisso ed anche un protocollo per la legalità. Il vicepresidente della Regione, Saltamartini, ha assicurato di aver sottoposto il tema al Ministero degli Interni. Attendiamo ancora che dal Governo centrale arrivi un’azione concreta in questo senso. Ieri sera c’era il ministro Salvini a Macerata, sul presidio a Tre Archi ha detto qualcosa? Speriamo che arrivino i fatti. Penso che anche un presidio fisso della polizia locale sarebbe di aiuto».

Il consigliere della Lega, Luciano Romanella, non vede alternative «alla riforma della giustizia. Lo dico da anni in tutte le sedi. Altrimenti questa battaglia possiamo solo perderla. A Lido Tre Archi ci sono 19 palazzi, in ognuno di questi sappiamo benissimo chi delinque. Lo sa chi ci abita, lo sanno le forze dell’ordine che svolgono un lavoro enorme ed encomiabile, ma subiscono ogni giorno un’umiliazione, perché se fermi i delinquenti, li arresti e dopo qualche ora sono ancora lì, non ne usciremo mai. Ad un tossico senza fissa dimora sapete cosa importa se riceve il Daspo? Ovvio, il problema non è di Fermo, è nazionale ed un fenomeno così ampio non si risolve senza riformare la giustizia e dare certezza della pena per chi commette crimini. Qualche mese fa ho subito un furto nel mio garage a Casabianca, ho fatto la denuncia, il ladro è stato individuato. La mattina dopo lo ritrovo al bar che mi dice: ciao zio, mi offri un caffè?».

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Corriere Adriatico