Fermo, nuova bufera sul Classico GenItori scatenati: «Aule inadeguate»

Fermo, nuova bufera sul Classico GenItori scatenati: «Aule inadeguate»
FERMO - Non accenna a placarsi la polemica sul Liceo Classico Annibal Caro. Gli studenti sono rientrati giovedì, sembrava tutto tranquillo. Sembrava... Perché i...

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FERMO - Non accenna a placarsi la polemica sul Liceo Classico Annibal Caro. Gli studenti sono rientrati giovedì, sembrava tutto tranquillo. Sembrava... Perché i genitori del comitato tecnico, quello che ha seguito passo passo tutta la questione, ieri mattina ha preso carta e penna e scritto una lettera al fulmicotone al presidente della Provincia Aronne Perugini minacciando nuove azioni di protesta. «Abbiamo dovuto purtroppo constatare che molti degli impegni da lei presi pubblicamente negli incontri avuti con il comitato tecnico dei genitori non sono stati rispettati», esordiscono. Al rientro, i genitori hanno scoperto «con sconcerto» che, contrariamente agli accordi intercorsi con il comitato tecnico, «sono state riaperte le aule dichiarate inagibili per rischio di crollo esterno. Si tratta delle aule cosiddette “Pedaso” (che si trovano sotto San Martino) e della palestra. Nulla è stato fatto per quanto riguarda le vie di esodo esterno. Inoltre, gli alunni sistemati all’Euf occupano una stabile della cui garanzie di sicurezza nulla si sa e alcuni di loro sono in condizioni che definiremmo poco dignitose». 


Come molti genitori oggi hanno osservato, più di quattrocento studenti, che dovrebbero veder garantito il loro diritto alla studio in condizioni sicure e decorose, si trovano a seguire lezioni impegnative in un contesto talora ai limiti del decoro come chiunque oggi ha potuto constatare e che è testimoniato dalle decine di foto che girano sulla rete. E tutto questo per l’immotivato, irragionevole e ostinato rifiuto di spostare trenta dipendenti della Provincia, che lavorano nei locali del Polo scolastico. Dopo quello che abbiamo visto oggi e pensando invece a che tipo di scuola avrebbero potuto avere i cinquecento studenti del Liceo Classico, viene da pensare con amarezza che l’amministrazione provinciale e i politici che la rappresentano sembrano essere ancora una volta al servizio di se stessi, più che al servizio dei cittadini».


Ancor più grave «è l’atteggiamento del dirigente che non rispetta neanche il pensiero del Presidente della Provincia ed annuncia il rientro di tutti gli studenti nella sede storica del Liceo Classico (non considerando che questa ipotesi non è attuabile). Pertanto, si ritiene di dover mettere in atto forme di protesta coordinata e condivisa sia con i genitori con i rappresentati degli studenti, che eventualmente anche con i docenti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico