Fermo, scoperto e denunciato il ladro delle offerte in chiesa

Fermo, scoperto e denunciato il ladro delle offerte in chiesa
FERMO - Nella chiesa di San Tommaso di Fermo, lo scorso 23 gennaio, venivano celebrati i funerali di un giovane deceduto a causa di un incidente stradale. Come di prassi, in...

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FERMO - Nella chiesa di San Tommaso di Fermo, lo scorso 23 gennaio, venivano celebrati i funerali di un giovane deceduto a causa di un incidente stradale. Come di prassi, in occasione delle esequie veniva depositata all’interno del Sacrario una cassettina metallica di colore azzurro,  da parte della Croce Azzurra di Porto San Giorgio, per la raccolta delle offerte dei fedeli che in tal modo intendevano onorare la scomparsa del defunto.


Al termine della cerimonia i responsabili dell’Anpass (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) constatavano con rammarico che la sparizione della cassettina delle offerte. L’Ufficio Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Fermo, appresa la notizia dava subito inizio ad una attività volta all’identificazione del responsabile.

L’attività consentiva dapprima di recuperare, il giorno seguente all’evento, la cassettina metallica non molto distante dalla chiesa. Successivamente venivano sentite alcune persone presenti alle esequie del giovane scomparso. Alcune di queste riferivano che subito dopo il termine della cerimonia funebre avevano notato un giovane uscire dalla porta secondaria della Chiesa. Venivano quindi acquisite le immagini del sistema di ripresa a circuito installate sul luogo di preghiera.

La visione delle immagini dava l’opportunità agli investigatori del Commissariato di Fermo di notare un giovane che, con in mano la cassettina metallica oggetto del furto, confondendosi fra i fedeli in lacrime, lasciava la Chiesa dalla porta secondaria. Il giovane veniva poi identificato con certezza dagli operatori di Polizia per il noto pluripregiudicato D. M. classe 88, residente non troppo lontano dalla chiesa dove si erano svolti i funerali.
Il giovane  posto di fronte alle prove raccolte dagli operatori di Polizia non poteva far altro che confessare ed attribuirsi la paternità del furto.     Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico