FERMO - Un arancio acceso accoglie i visitatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche che ha sede a Fermo in contrada San Martino. Il colore è...
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La scelta durante la ristrutturazione terminata a fine 2016 e presentata ieri mattina durante una cerimonia ufficiale. A prendervi parte, il consiglio d’amministrazione al completo dell’Istituto nato nella confinante regione del Centro Italia poco più di 80 anni fa e diventato ente di riferimento per le province di Ascoli e Fermo a partire dagli anni Settanta.
«Siamo alla nostra quarta inaugurazione», precisa Silvano Severini, il direttore generale dell’Iszum, «dopo Tolentino, Terni e Perugia: entro l’anno toccherà ad Ancona e tra due a Pesaro». Di quest’ultima il dg parla come della sola ad avere ancora «un’impostazione tradizionale», al contrario della sede fermana, punto di riferimento per la tutela di salute e igiene di animali e prodotti agroalimentari già dalle origini.
Il concetto è ribadito dal presidente Paolo Lilli, che sottolinea il grande lavoro svolto durante l’emergenza terremoto. La vicepresidente della Regione Marche Anna Casini invita invece ad andare oltre gli allarmi Mucca pazza e affini, prestando più attenzione alla qualità e alla trasversalità del servizio offerto dall’Iszum. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico