L'Inps all'ex commissariato di Fermo, tagli alle spese e nuove assunzioni: «Con noi pratiche più veloci»

L'Inps all'ex commissariato di Fermo, tagli alle spese e nuove assunzioni: «Con noi pratiche più veloci»
FERMO - Una nuova sede per l’Inps, in via Pompeiana 156, dove prima c’era la polizia: da ieri sono operativi i nuovi uffici Inps, che ha lasciato la vecchia sede di...

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FERMO - Una nuova sede per l’Inps, in via Pompeiana 156, dove prima c’era la polizia: da ieri sono operativi i nuovi uffici Inps, che ha lasciato la vecchia sede di via Sant’Alessandro, nel Seminario.

 

L’inaugurazione, con taglio del nastro, ieri alla presenza dei vertici Inps, delle autorità civili e militari, con tanto di benedizione dell’arcivescovo Rocco Pennacchio. «Qui – ha detto l’arcivescovo riferendosi all’Inps – non siamo in un ufficio qualunque, ma in un ambiente che si occupa di chi ha lasciato il lavoro perché pensionato o di chi il lavoro l’ha perso. Per questo le persone che operano qui devono avere una sensibilità per tutti».


I presenti


Insieme tutti, ma proprio tutti, politici e no, e il consigliere regionale Andrea Putzu, in rappresentanza del presidente Francesco Acquaroli, ha sottolineato come «l’Inps ha investito su Fermo, una provincia produttiva. Come Regione noi dialoghiamo sempre con imprese e sindacati, e su questa sede speriamo che possa essere tra le migliori in Italia, soprattutto come risposta a imprese e lavoratori». La sede è di proprietà dopo una permuta avvenuta nel 2021, e il vicesindaco di Fermo, Mauro Torresi, ne parla come di «un incubatore di servizi per i cittadini, alle porte della città. Qui ci sono servizi più efficaci e moderni con risposte veloci».


I numeri


In effetti, pur con soli 55 dipendenti, l’Inps di Fermo, diventata direzione provinciale dopo l’istituzione della Provincia, è abbastanza veloce. «Eravamo – ha ricordato la direttrice regionale Inps Emanuela Zambataro – una piccola agenzia territoriale. Diventata direzione provinciale, è arrivata a ruota anche la carenza di personale a cui faremo fronte parzialmente con nuove assunzioni dal 1 marzo. Il personale gestisce bene quello che c’è da fare». Numeri alla mano, i dati principali del 2022 parlano di 3.500 pensioni private liquidate, 230 quelle pubbliche, 7.400 le domande Naspi definite; oltre ai Tfr e alla cassa integrazione straordinaria. In totale sono 5.700 le imprese e 14mila i lavoratori autonomi gestiti dalla sede fermana dell’Inps. Per quanto riguarda l’invalidità civile, Zambataro ha ricordato come sono stati 28mila gli assegni unici erogati e 2353 le domande liquidate in un tempo medio di 85 giorni dalla data di presentazione.


I confronti


Se i tempi di convocazione delle visite, di competenza delle autorità sanitarie, a Civitanova sono di 40 giorni, ad Ancona, Ascoli e San Benedetto tra i 120 e 150 giorni, «a Fermo sono virtuosi, circa 60 giorni. Come Inps, per la validazione in media ci vogliono 19 giorni. La direzione generale, per uniformare i tempi sul territorio, vuole promuovere una serie di iniziative come la stipula, con tutte le aziende sanitarie marchigiane, di un protocollo per la redazione gratuita del certificato introduttivo, necessario all’avvio dell’iter». Zambataro è alla guida della direzione regionale da quest’anno, prima di lei c’è stato Antonello Crudo, oggi in Emilia Romagna, che ha ribadito che «l’attuale sede Inps di Fermo, di qualità, è strutturata per essere un ufficio».

A conclusione, il presidente del consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ), Robertino Ghiselli, nel ricordare quanto il territorio sia laborioso e come l’Inps vada nella direzione di una maggiore proattività dei servizi, ha anche aggiunto, richiamando il senso delle parole dell’arcivescovo, che «l’Istituto svolge un importante ruolo sul profilo dell’assistenza sociale, con assistenza a soggetti in situazione di fragilità economica. È importante attivare nelle Marche “Inps per tutti”, progetto in collaborazione con Caritas, comunità di accoglienza».

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Corriere Adriatico