Un inferno di acqua e vento forte: tromba d’aria nel Fermano con alberi sdradicati, smottamenti, allagamenti e viabilità in tilt

Un inferno di acqua e vento forte: tromba d’aria nel Fermano con alberi sdradicati, smottamenti, allagamenti e viabilità in tilt
FERMO  - Un’ora di maltempo e la piccola provincia rivela tutta la sua fragilità in termini di infrastrutture viarie vetuste e obsolete. L’acquazzone unito...

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FERMO  - Un’ora di maltempo e la piccola provincia rivela tutta la sua fragilità in termini di infrastrutture viarie vetuste e obsolete. L’acquazzone unito al forte vento e la tromba d’aria da paura che ha investito il Fermano hanno messo in crisi i soccorsi. La fitta pioggia ha creato il caos sulle strade groviera, con crepe e voragini sull’asfalto, nelle isole pedonali mattonelle che saltavano. A quanto pare la montagna è stata meno danneggiata. A Montemonaco c’era il sole, a Fermo città, invece, sembrava esserci stato uno tsunami. 



 
Stessa cosa a Torre di Palme. Il tornado del primo pomeriggio ha passato una fascia di territorio e dove è passato è venuto giù di tutto, si è fatto buio tra le 14.30 e le 15.30, il cielo si è oscurato e i primi dieci minuti sono stati d’inferno, poi è arrivata la pioggia e non è che la situazione sia migliorata, con tavoli di ristoranti finiti in mezzo alla piazza: “è stato spaventoso” dicono quelli che ci si sono trovati nel mezzo. Sono state scardinate persiane di finestre rimaste aperte e il centralino dei vigili del fuoco è andato in tilt per le chiamate al 115. I pompieri sono andati in affanno per le molteplici segnalazioni in contemporanea, urgenze a non finire e necessità di interventi nell’immediato un po’ ovunque. Per smottamenti di terreno, piante cadute, sradicate e abbattute che hanno invaso tutta la carreggiata mandando il traffico in tilt. Le auto sono state fatte deviare sul lungomare con ovvi rallentamenti, code a non finire, disagi per tutti. Automobilisti costretti a pericolose gimkane sul litorale congestionato per evitare dossi e crepe. 


Allagamenti a Porto San Giorgio nei sottopassi, di fronte al cimitero c’erano pozzanghere con l’acqua fino a 30 centimetri. In un paio d’ore ci saranno stati almeno dieci interventi per lampioni caduti, tetti scoperchiati, rifiuti finiti in mezzo alla strada, bidoni ribaltati. A Porto Sant’Elpidio il problema s’è sentito meno . Non mancano mai i tombini otturati che saltano, fango e detriti, voragini e pozze d’acqua che rendono la statale a tratti impercorribile con rami pericolanti che diventano trappole. Viene da pensare a cosa succederà in inverno, quando il maltempo non sarà l’accenno di un’ora per salutare l’estate, come è avvenuto ieri. Ma il caos può diventare spettacolo, parecchie persone si sono fermate ieri, in particolare nella zona delle Paludi, sono scese dalla macchina e si sono messe a filmare il disastro degli alberi caduti, sembrava venuta giù la foresta. Fino al tardo pomeriggio è stato tutto un continuo rumoreggiare di sirene. La tempesta era annunciata da giorni ma il territorio si è fatto trovare comunque impreparato. Alle 17 è tornato il sereno ma i problemi di transito sono rimasti, con code e rallentamenti anche in autostrada. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico