Caduta fatale sull'asfalto viscido: Jacopo Bregoli muore a 36 anni

Lutto anche tra i tifosi della Fermana

Caduta fatale sull'asfalto viscido: Jacopo Bregoli muore a 36 anni
FERMO - È morto su quella strada che aveva percorso migliaia di volte, Jacopo Bregoli. In una sera d’estate, sferzata da un temporale improvviso. E proprio la pioggia...

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FERMO - È morto su quella strada che aveva percorso migliaia di volte, Jacopo Bregoli. In una sera d’estate, sferzata da un temporale improvviso. E proprio la pioggia scesa sulla città quando ormai era già buio ha fatto sbandare lo scooter sul quale il 36enne fermano stava viaggiando lungo viale XXV Aprile, diretto da Fermo verso il quartiere di Molini, dove abitava. Erano passate da poco le 23 di martedì scorso, quando, quasi sicuramente a causa dello stesso asfalto reso scivoloso dell’acqua, l’uomo ha perso il controllo del mezzo ed è finito contro un’auto che transitava sulla carreggiata opposta e che nulla ha potuto fare per evitare lo scontro.

 

L’impatto non ha lasciato scampo a Bregoli. Quando, pochi minuti dopo, i militi della Croce Verde sono arrivati sul posto, allertati dal 118, l’uomo non era cosciente. Troppo violento l’impatto dopo la caduta.

I soccorsi

Per più di un’ora, hanno provato a rianimarlo, senza riuscirci. Nel frattempo, era stata allertata anche l’eliambulanza di Marche Soccorso, subito volata sul posto ma ripartita vuota verso Ancona. Fino a tarda notte, viale XXV Aprile è rimasta chiusa al traffico per i rilievi. A occuparsene sono stati i carabinieri del Radiomobile. Ma, fin da subito, la dinamica dell’incidente è risultata chiara. L’unico dubbio che i militari stanno cercando di chiarire è se l’uomo indossasse il casco. In poco tempo, la notizia della morte di Bregoli ha fatto il giro della città, gettando famiglia, amici e conoscenti nel più totale sconforto. Grande appassionato di calcio, fino a qualche anno fa, il 36enne aveva arbitrato in serie D. «Le nostre strade si sono incrociate quando ero designatore regionale degli assistenti. Abbiamo lavorato insieme per alcuni anni e ho potuto apprezzare l’uomo, oltre che l’arbitro. Un ragazzo rispettoso, sempre cordiale e disponibile. Confrontarsi con lui mi ha aiutato a crescere a livello umano. Jacopo è stata una gran brava persona che faccio davvero fatica a descrivere al passato», il ricordo di un amico. «Troppo giovane per andartene. Mancherà tanto il tuo essere comprensivo e ascoltatore. Riposa in pace amico mio e porta la tua luce lassù a illuminarci dall’alto», le parole di un altro. Jacopo da ragazzo era stato anche dj mentre ora la sorella cerca un nuovo padrone per la sua amata micetta Mimì, rimasta sola.

Lo stadio

Presenza fissa allo stadio, Bregoli era anche un grande tifoso della Fermana, passione che aveva coltivato fin da giovanissimo. Ieri, via social, la società ha ricordato il «giovane tifoso canarino, grandissimo appassionato della Fermana». Unanime il cordoglio dei tifosi. «È un giorno di lutto. Ci ha lasciato un carissimo amico, tifoso gialloblu da sempre, ragazzo d’oro sempre disponibile a darci una mano per ogni iniziativa organizzata», il pensiero del gruppo Fermanità Nostalgica. Mentre Solo Fermana ricorda «l’amico di tutto il popolo gialloblu».

L’impegno

Laureato in Psicologia all’Università di Bologna, di mestiere Bregoli faceva l’educatore. Lavorava per la cooperativa sociale Nuova Ricerca Agenzia Res, di cui era anche socio. Un lavoro che lo portava a contatto con tante realtà difficili. «Sensibile, pronto e disponibile, di grande umanità e professionalità, solare e sempre sorridente. Ha regalato la sua passione sperimentandosi in ogni servizio educativo. Lascia un ricordo indelebile nei cuori di tutti noi», le parole di cordoglio dei colleghi che ancora non riescono a capacitarsi della sua improvvisa scomparsa.

 

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Corriere Adriatico