Fermo, inchiesta sulle "Bestie nere" Si è costituito il decimo latitante romeno

Il tatuaggio segno di appartenenza alla banda delle Bestie nere
FERMO - Si è presentato nella caserma della Guardia di Finanza di  Fermo e si è costituito. E’ finita così la latitanza del decimo componente la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FERMO - Si è presentato nella caserma della Guardia di Finanza di  Fermo e si è costituito. E’ finita così la latitanza del decimo componente la banda delle Bestie nere sgominata dalle Fiamme gialle con l’operazione ‘Black beast’, coordinata dalla Procura di Fermo e guidata  dal procuratore Domenico Seccia, che ha portato nel novembre scorso allo smantellamento di una pericolosa banda romena dedita allo sfruttamento della prostituzione sulla costa fermana ed elpidiense  In caserma si è presentato R.R. 36 anni, anche lui romeno a cui gli inquirenti hanno contestato lo sfruttamento della prostituzione e l’associazione a delinquere. Subito dopo le formalità di rito l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Fermo a disposizione del magistrato che lo sentirà nelle prossime ore. 

Per gli inquirenti l’uomo non  agiva solo nel  Fermano, ma a quanto pare aveva e curava interessi anche   fuori dai confini  regionali. Con la resa del decimo  romeno  all’appello ne mancano ancora due anche se i finanzieri hanno praticamente chiuso il cerchio su tutti e dodici i componenti la banda che, come segno distintivo,  avevano impresso sul corpo  lo stesso tatuaggio.   Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico