Il presidente di Italia Nostra: «Ponte ciclopedonale sull’Ete da intitolare a Enrico Mattei»

Il presidente di Italia Nostra: «Ponte ciclopedonale sull’Ete da intitolare a Enrico Mattei»
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FERMO - Dopo anni di attesa sta per avverarsi finalmente l’inaugurazione del ponte tra Porto San Giorgio e Fermo, sul fiume Ete Vivo. Sarà sicuramente la soluzione ai tanti problemi che hanno fatto apparire le due località, vicinissime eppure distanti anni luce. Nel tempo si è fatto ricorso a varie soluzioni per permettere agli abitanti e, nel periodo estivo, ai tanti ospiti dei camping di Marina Palmense, di raggiungere Porto San Giorgio senza servirsi della trafficata strada statale 16.

 

«Come spesso accade, in queste circostanze resta da risolvere un’ultima questione che mette in stato di disagio gli amministratori locali, vale a dire a chi intitolare l’opera - commenta il presidente di Italia Nostra Aps sezione del Fermano Gioacchino Fasino . Non di rado si ricorre a segnalazioni e suggerimenti fatti pervenire da comitati o cittadini scegliendo la segnalazione più appropriata. E’ quanto sta accadendo nel nostro caso. Vengono fatti nomi di personaggi della storia locale e nazionale, della politica e dell’imprenditoria, tutti meritevoli».

La proposta

Italia Nostra sezione del Fermano ritiene di intervenire in merito suggerendo un personaggio che non può non essere preso in considerazione perché «ne stiamo perdendo la memoria storica e, sicuramente, quella che chiamano la Generazione Z non ne avrà mai sentito parlare: Enrico Mattei. Perché Mattei? Per svariate ragioni. Innanzi tutto era marchigiano e noi abbiamo molto bisogno di riportare alla ribalta la nostra regione; nato ad Acqualagna il 29 aprile del 1906 e morto a Bascapé (Pavia) il 27 ottobre del 1962, è sepolto a Matelica. Dal 1945 in poi, e fino alla sua morte a causa di un incidente occorso al suo aereo in prossimità di Linate mentre da Catania ritornava a Milano, è stato l’uomo del fare del Dopoguerra. Figlio di un brigadiere dei carabinieri, nel 1945 fu nominato Commissario Straordinario liquidatore dell’Agip. Disattese invece il suo mandato perché, con lungimiranza, aveva percepito il valore delle fonti energetiche».

Molto ci sarebbe da aggiungere «per descrivere in modo completo l’operato di un uomo insigne al pari di altre figure dell’epoca come, ad esempio e vale per tutti, Adriano Olivetti di Ivrea. Ma Mattei era marchigiano e intitolare a lui il ponte sul fiume Ete Vivo è, senza alcun dubbio, il più avveduto, accorto e dovuto tributo ad un personaggio di enorme spessore storico».

 

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Corriere Adriatico