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FERMO - Non si ferma la procedura per la realizzazione della ciclovia turistica dell’Ete vivo. Primo stralcio, naturalmente, che per il momento coinvolgerà le due città di Fermo e Porto San Giorgio. Dopo la fattibilità tecnico economica, approvata nelle scorse settimane, ora c’è la progettazione definitiva. Il preludio alla gara di appalto che dovrà scegliere il contraente, la ditta che dovrà fare i lavori. In mezzo ci dovrà essere un ulteriore passaggio, quello del progetto esecutivo, che sarà poi seguito per la realizzazione.
Il progetto per questa nuova ciclovia, prevede una rete fatta di ciclabili esistenti, e da realizzare sul percorso della vecchia Ferrovia che collegava le due città.
Inizia quello fermano, che fiancheggerà la strada provinciale Castiglionese, poi il tratto di competenza comunale della stessa via, per poi tornare lungo il tracciato dell’antica ferrovia: passando per la pista di atletica, il polo scolastico e sede della Provincia di Fermo, fino a raggiungere la zona della nuova scuola Betti Fracassetti. Il passaggio di collegamento tra i due poli scolastici prevede di transitare lungo via Respighi e via Perlasca. In particolare, si legge nella relazione tecnico-illustrativa, «visto il finanziamento della Regione Marche che individua l’importo per la realizzazione del progetto in 300mila euro, si prevede di effettuare uno stralcio nei due comuni di Fermo e Porto San Giorgio». Nel capoluogo, dato come “intervento 1” al momento è stato progettato il tratto che coprirà via Respighi. Nella città costiera, “intervento 2”, si è deciso di scegliere il tratto a sud della città, quello che comprende via Martiri di Cefalonia e via Giochi Olimpici.
A dirigere i lavori, così come stabilito in precedenza, sarà il comune di Fermo, nominato capofila per il progetto. Si era inizialmente pensato di far partire la ciclovia dalla foce del fiume Ete, ma questa ipotesi, futuro ponte a parte, che avrebbe permesso di superare l’ostacolo fiume, è stata subito scartata in quanto sarebbe stato complicato attraversare la statale prima e superare il tracciato autostradale poi.
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Corriere Adriatico