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FERMO È stata rinnovata dal comune di Fermo la convenzione con l’associazione di volontariato “Il Ponte” di Fermo, per la gestione della mensa sociale e di interventi di pronta accoglienza per adulti in stato di emergenza. Resterà valida dal 1 settembre fino al 31 agosto 2025, quindi sarà di durata triennale, con un contributo complessivo da parte del comune pari a 63mila euro.
Il rinnovo
Il rinnovo della convenzione arriva in un periodo in cui cresce il numero delle persone in situazioni di vulnerabilità, e di difficoltà. «Con “Il Ponte” – commenta l’assessore ai servizi sociali, Mirco Giampieri – siamo sempre in contatto. Soprattutto dopo l’arrivo di diverse famiglie ucraine, l’aumento delle problematiche legate ai conti delle famiglie. Così con l’associazione ci siamo accordati per un aumento dei contributi».
Il bilancio
Conti alla mano, per la rimanente parte del 2022, ovvero da settembre fino alla fine dell’anno, il contributo riconosciuto sarà di 7mila euro, poi 21mila per il 2023 e 2024, e i rimanenti 14mila nella parte dell’anno 2025. Crescono le difficoltà sociali, si diceva, e alle già presenti situazioni di crisi materiale, economica e finanziaria, si sono aggiunti i problemi causati dalla pandemia, che non hanno fatto che ampliare le situazioni di disagio, fragilità e precarietà sociale nel territorio. E la convenzione con Il Ponte è solo una delle varie situazioni di collaborazione con gli enti e associazioni del terzo settore per la creazione di un welfare di comunità. E le prospettive, con l’innalzamento dei costi delle bollette non sono nemmeno buone. Quello che fa Il Ponte, ricordano dal comune di Fermo, è dato da alcune prestazioni socio-assistenziali, per limitare le situazioni di disagio.
Le collaborazioni
L’associazione, lo ricordiamo, è nata ormai 25 anni fa dietro iniziativa delle parrocchie di Fermo proprio per dare una risposta ai bisogni essenziali di persone e famiglie. Collabora con diversi enti e realtà territoriali e conta su vicinanza di imprese, donazioni e opera dei volontari. L’attività più nota è quella della mensa sociale a cui accedono persone che si trovano in stato di povertà o reddito limitato direttamente nella sede dell’associazione. In alternativa alla mensa sociale viene fatta una fornitura di generi alimentari, anche a domicilio, per persone in stato di povertà o reddito limitato che abbiano problemi con il reinserimento nella vita sociale. Ci sono poi i servizi guardaroba e doccia, come prima accoglienza. Nel primo caso il servizio viene gestito con vestiti che la stessa associazione reperisce tramite la racconta degli indumenti usati. Il servizio doccia, invece, è un servizio di prima accoglienza destinato a persone in difficoltà.
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Corriere Adriatico