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FERMO - «La giunta di centrodestra, guidata dal presidente Francesco Acquaroli, sta imprimendo una fortissima accelerazione per colmare il gap infrastrutturale delle Marche dovuto a decenni di immobilismo. L’ennesima testimonianza è rappresentata dai concreti passi avanti per il nuovo tratto di Pedemontana delle Marche che interesserà il collegamento da Caldarola a Servigliano». Torna sul caso del maxi finanziamento per le strade dell’interno anche il consigliere regionale di FdI Andrea Putzu, presidente della II Commissione Permanente, facendo il punto sui tre progetti di “prefattibilità tecnica rafforzata di seconda fase”, come recita il linguaggio burocratico, che saranno appaltati entro dicembre ai quali si aggiungono i 3 interventi di prima fase già appaltati lo scorso settembre. Questi saranno aggiudicati entro l’anno e immediatamente cantierabili. C’è tanta carne dopo decenni di inutile attesa.
I particolari
«I tratti coinvolti - rimarca - sono quelli tra Belforte del Chienti e Sarnano, tra Sarnano e Amandola e tra Amandola e Servigliano (inizio del tratto Monti-Mare), per un investimento relativo a questi interventi pari a 171 milioni di euro.
Le cifre
Putzu ricorda che «l’intera opera, che migliorerà notevolmente la viabilità dell’entroterra e i collegamenti tra il territorio maceratese e fermano, prolungando così la Pedemontana verso il sud della regione, costerà circa 400 milioni di euro, dei quali sono finanziati 194 milioni. Siamo già impegnati a intercettare le risorse mancati per dare un respiro nuovo alle aree interne del fermano in modo tale da favorirne il ripopolamento e l’alta vocazione turistica in loro possesso». In sostanza si tratta di una vera e propria rivoluzione per la zona di Amandola, visto che la piccola capitale fermana dei Sibillini vede da un lato aprirsi un varco verso il Maceratese e quindi la superstrada Civitanova-Foligno e dall’altro mettere le mani sul nodo principale della viabilità fermana, quella Faleriense che da decenni dovrebbe diventare la strada principale di collegamento fra la costa e l’entroterra e che da decenni resta invece sempre uguale a sé stessa. Importante soprattutto agire nel tratto fra Amandola e Servigliano che è quello più disastrato di tutta l’arteria. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico