Fermo, giovani, carine ed eleganti: attenzione alle truffatrici dell'abbraccio

Fermo, giovani, carine ed eleganti: attenzione alle truffatrici dell'abbraccio
FERMO - Segnalata la presenza in provincia di truffatori, o meglio truffatrici, che, con la tecnica dell’abbraccio, si impossessano di valori delle vittime. La tecnica, come...

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FERMO - Segnalata la presenza in provincia di truffatori, o meglio truffatrici, che, con la tecnica dell’abbraccio, si impossessano di valori delle vittime. La tecnica, come ricorda la Questura, è ormai collaudata e tramandata tra i diversi gruppi malavitosi che agiscono, itineranti, in tutta Italia.


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Si fonda sulla disponibilità delle persone ad aiutare anche gli estranei che manifestano una difficoltà. Le vittime sono normalmente anziani, soprattutto uomini, mentre le autrici sono per lo più ragazze giovani, carine ed eleganti, con una esperta mimica facciale che esprime una finta situazione di necessità. Spesso, dopo il “casuale” incontro per strada, la vittima sola e magari visibilmente annoiata o pensierosa, viene avvicinata e contattata con la richiesta di un’informazione stradale, con l’esposizione di una momentanea difficoltà come quella di poter leggere un biglietto in italiano mentre la ragazza finge di non capire bene la lingua, oppure chiedendo informazioni su un negozio o altro.
 
Non vengono mai chiesti direttamente soldi. Appena avuta l’attenzione della vittima, qualunque sia la risposta, l’esperta, che ha già individuato il bene da trafugare, quasi sempre un orologio, un bracciale, una collanina o il portafogli nella tasca posteriore o nella borsa della donna vittima, simula di ascoltare le spiegazioni e guadagna vantaggio per la sua azione criminosa se la persona non riesce a fornire la risposta. Ma anche in caso di una risposta decisa e positiva l’emotività della vittima per l’inatteso incontro e i modi garbati e seducenti della truffatrice determinano il passaggio successivo e decisivo dell’azione: la sottrazione. La ladra sfodera un grande sorriso, abbraccia il suo interlocutore per ringraziarlo della disponibilità e, con provata tecnica riesce in pochi attimi a sganciare l’orologio o il bracciale, ad aprire la chiusura della collana, a sfilare il portafogli.
Il risultato

Una volta accortosi del furto, il malcapitato spesso non presenta denuncia, vergognandosi di essere stato raggirato, alla sua età, da una “ragazzina”. Altre volte si giustifica con sé o con i congiunti dicendo di essere stato ipnotizzato o che la ladra gli ha annientato la capacità di reagire con uno spray. La polizia rilancia invece la richiesta di presentare sempre la denuncia: a volte basta un particolare per acciuffare le ladre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico