FERMO - «Oggi fa un anno dalla morte di mio figlio Giacomo». E’ il messaggio che ieri Stefano Nicolai, bancario della Carifermo, ha spedito ad alcuni amici per...
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Una morte avvolta nel mistero, che la polizia spagnola aveva frettolosamente archiviato come suicidio salvo poi riaprire il caso anche su pressione dei genitori di Giacomo che, dopo i primi giorni, hanno cominciato a nutrire dubbi sulla ricostruzione di quanto accaduto in quell’appartamento spagnolo. Nessuna svolta è tuttavia finora arrivata dalle indagini, né da quelle spagnole né da quelle italiane. Dalla primavera scorsa è calato il sipario e su questa tragedia che ha sconvolto tutti non s’è mosso più niente. La mamma del ragazzo, l’avvocatessa fermana Erminia Fidanza, ha più volte chiesto la verità.
Ma nonostante i solleciti e le istanze, inoltrate attraverso l’avvocato Igor Giostra, che segue la famiglia fin dai primi momenti, non si è mosso niente. Ma la cosa più grave è che addirittura nessuno ha neanche mai risposto. Come se non ci fosse una famiglia che da un anno cerca di capire come e perché un ragazzo partito per l’Erasmus con la valigia piena di sogni e speranze sia tornato chiuso in una bara. «Abbiamo scritto istanze, non abbiamo ottenuto ascolto. - conferma il legale della famiglia - . Non abbiamo ancora i risultati dell’esame tossicologico nonostante siano scaduti i termini. Ci sono ritardi inaccettabili». Su impulso dei genitori dello studente, infatti, venne ripetuta anche in Italia l’autopsia con consulenti della Procura e della parte civile. Erano stati prelevati dei campioni di Dna sotto le unghie del ragazzo, per escludere l’azione di terzi, e soprattutto era stato fatto l’esame tossicologico per verificare in quali condizioni si trovasse il ragazzo al momento della morte e l’eventuale presenza di tracce di droghe o altre sostanze che potessero averne alterato lo stato d’animo. Da allora non si è saputo più niente. Un silenzio che aumenta i dubbi e non lenisce il dolore dei genitori e delle sorelle di Giacomo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico