Fermo, colpo fallito a Palazzo dei Priori Tra le prime ipotesi quella di un basista

Lo storico Palazzo dei Priori a Fermo
FERMO - La Procura di Fermo ha aperto un fascicolo per tentato furto sul colpo fallito nella notte tra lunedì e martedì scorso nel deposito “dorato” del...

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FERMO - La Procura di Fermo ha aperto un fascicolo per tentato furto sul colpo fallito nella notte tra lunedì e martedì scorso nel deposito “dorato” del Comune di Fermo. Si fa strada l’ipotesi che ad aiutare la banda di specialisti che ha tentato il colpaccio sia stato un basista della zona. 


Il deposito custodisce da qualche mese a questa parte, le opere d’arte più preziose di proprietà dell’ente pubblico che normalmente sono esposte nella pinacoteca comunale. Normalmente, appunto. Perché da quando il terremoto ha reso inagibile il palazzo tutti i quadri, comprese le otto tavole che compongono la storia della vita di Santa Lucia di Jacobello del Fiore, un bene dal valore inestimabile, sono conservati in un deposito che doveva restare segreto e che in pochi conoscevano. Non solo: la lungimiranza di alcuni dirigenti comunali ha fatto sì che, per puro scrupolo, proprio le opere più preziose, tra cui il del Fiore, fossero spostate in un secondo caveau, ancora più segreto del primo.

Tutto sembrava a posto fino a qualche giorno fa ma il blitz notturno della banda di ladri, fortunatamente fallito grazie all’allarme che li ha messi in fuga, ha costretto il Comune a prendere delle immediate contromisure anche perché a breve rientrerà da Milano il preziosissimo dipinto del Rubens, gioiello tra i gioielli. Intanto sono state rafforzate le misure di sicurezza per garantire i “beni” di famiglia. Poi è stato accelerato il più possibile il percorso che porterà alla riapertura della pinacoteca civica.


Parallelamente, sono in corso le indagini per capire chi abbia tentato di violare il caveau allestito provvisoriamente dal Comune e soprattutto cosa cercasse di preciso. Stando alle prime ipotesi, è probabile che a colpire sia stata una banda specializzata e che il colpo mirasse proprio a rubare le preziose tavole di Jacobello del Fiore. Le indagini sono tenute nel più stretto riserbo ma l’attenzione si concentra sull’eventualità che in zona possa esserci un basista, una persona a conoscenza del deposito che ha passato le informazioni alla banda. Poi evidentemente qualcosa è andato storto e il colpo è fallito.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico