FERMO - La chiesa gremita come non capita spesso. Tra i banchi tanti volti del foro fermano riuniti per portare l’ultimo saluto ad Alessandro Chiodini, morto lunedì a...
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Ad officiare la messa don Michele Rogante che, durante l’omelia, ha ricordato di aver conosciuto in modo approfondito Chiodini attraverso le parole dei suoi amici. «Ho scoperto una persona bella, ricca e molto stimata; preparata, affabile e cortese soprattutto con i giovani, da cui era preso come esempio», le parole del parroco. E di giovani avvocati in chiesa ce n’erano tanti. Tutti lì per salutare colui che li ha visti crescere umanamente e professionalmente, indirizzandoli con i suoi consigli e non lesinando battute e ironia.
Concetti ripresi da Francesca Palma, presidente dell’Ordine degli Avvocati fermani, che, con indosso la toga, ha tenuto un discorso a nome di tutto il Consiglio per salutare «Sandro», come tutti lo chiamavano.
Particolarmente toccante il ricordo di Fabrizio Emiliani, ex sindaco, decano del foro di Fermo e grande amico di Chiodini. «Ci eravamo promessi di parlare uno al funerale dell’altro», ha esordito. «È stato mio amico per tantissimi anni – ha proseguito – nei momenti belli e in quelli brutti della professione, come quando ci siamo battuti per il tribunale di Fermo. Era un uomo solare, di grande simpatia e apertura; l’avvocato più conosciuto delle Marche, che è riuscito ad avere un rapporto paritario con i magistrati». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico