Emozione, fiori e applausi per il primo giorno degli esami. Gli studenti: «Che bello, siamo maturi: ora inizia il futuro»

Emozione, fiori e applausi per il primo giorno degli esami. Gli studenti: «Che bello, siamo maturi: ora inizia il futuro»
FERMO - C’è a chi, quell’ora, è sembrata un’eternità e chi, che fosse passata, non se n’è quasi accorto. Chi, per farsi...

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FERMO - C’è a chi, quell’ora, è sembrata un’eternità e chi, che fosse passata, non se n’è quasi accorto. Chi, per farsi coraggio, s’è fatto accompagnare dalla mamma o dal fidanzato e chi ha preferito entrare da solo. Chi, che farà da grande, ce l’ha già chiaro in mente e chi, per adesso, pensa a godersi l’estate. L’agitazione, prima di sedersi davanti alla commissione, però, è la stessa per tutti.

 

 
Il debutto
Il primo giorno degli esami di Maturità è andato in archivio in un mix di emozione e sollievo, facce tese e sorrisi, applausi e mazzi di fuori. E di amici in trepidante attesa fuori. Perché dentro, i maturandi ora “maturi”, hanno potuto portare al massimo una persona. I primi, ieri mattina, sono entrati alle 8. Per uscire un’ora dopo. Ad aspettare Camilla Cameli, davanti al Liceo delle scienze umane Caro, c’erano le compagne di classe, con un mazzo di fiori in mano. Un attimo di silenzio e poi domande a raffica: «Che ti hanno chiesto?», «È stato difficile?», «I prof come sono stati?». Lei resta calma. Per farsi coraggio, all’esame, s’è fatta accompagnare dalla sorella. Adesso, nel completo bianco messo per l’occasione, risponde e racconta la sua ora davanti alla commissione.


Lo stupore
«Ancora non realizzo che è finita – dice –, ma sono soddisfatta. Non mi sono resa conto del tempo che passava. Solo un po’ verso la fine, quando mi hanno fatto parecchie domande. Però è passato e, per quanto lungo, sono stati gli ultimi minuti in questa scuola in cui ho trascorso cinque anni». Arriva un ragazzo in camicia. È il terzo della mattinata. Su uno scalino, una ragazza ripassa a testa bassa: è la seconda. L’esame solo orale, che ha diviso i maturandi tra favorevoli e contrari, per fine mese sarà finito. Ogni giorno, davanti alle commissioni, sfileranno cinque ragazzi. La mamma di Michela Rutili all’esame della figlia avrebbe voluto assistere. Ma, alla fine, non se l’è sentita ed è rimasta fuori. 


I timori
«Aveva paura di emozionarsi», racconta la ragazza, appena uscita dal portone del Liceo classico Caro. «È andata. Adesso comincia l’estate. È stato un esame molto particolare, ma, con la maggior parte della scuola in didattica a distanza, per me è stata la formula migliore», spiega. Dell’esame, aggiunge, l’è piaciuto soprattutto l’elaborato, «perché ho avuto modo di esprimere la mia persona». Mentre i professori «non sono stati né troppi severi, né troppo buoni». È invece partito da Dior il colloquio di Anna Piergentili dell’Ipsia Ricci, indirizzo Moda. Poi, via con i collegamenti. «Poteva andare meglio. Alla fine, me la sono cavata. Me l’aspettavo più tranquillo, ma non più facile», racconta la ragazza che, in aula, è entrata insieme al fidanzato. Prima, agitata. Poi, pian piano, più tranquilla. «È più l’idea a spaventare che l’esame vero e proprio», spiega e dice di non vedere l’ora di cominciare a lavorare. Braccato dai compagni che, prima lo accolgono con un applauso liberatorio, poi lo investono con una sfilza di domande, dal biennio dell’Iti Montani, esce Leonardo Cocci. Ha studiato Conduzione del mezzo navale. Ha l’espressione rilassata di chi s’è tolto un peso, mentre osserva un gruppetto di ragazze sedute sulle scale coi libri aperti. Un’ora prima, lì, c’era anche lui.


L’attesa


«Prima di entrare ero molto teso», ammette. «Penso sia andata abbastanza bene. Sono arrivato preparato e poi, all’orale, riesco a esprimermi meglio». L’esame ha voluto affrontarlo da solo, «per concentrarmi meglio e non avere distrazioni». «Adesso inizia il futuro», aggiunge. Il suo e di tutti i nuovi “maturi”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico