Fermo, ricordo di Emmanuel Marcorè al raduno antirazzista

Fermo, ricordo di Emmanuel Marcorè al raduno antirazzista
FERMO - Riflettere sui temi dell’antirazzismo e della xenofobia, riaffermando la sacralità e l’intangibilità dei diritti umani universali e affrontando...

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FERMO - Riflettere sui temi dell’antirazzismo e della xenofobia, riaffermando la sacralità e l’intangibilità dei diritti umani universali e affrontando queste problematiche senza cadere nella tentazione di minimizzare i termini: è questo lo scopo della manifestazione organizzata per mercoledì prossimo a Fermo a un anno dalla morte di Emmanuel Chidi Namdi a cui parteciperà anche Neri Marcorè.


Ha già visto l’adesione di tantissime associazioni e organizzazioni provenienti non solo dal territorio fermano, ma anche dal resto delle Marche e da fuori regione. «Siamo qui perché crediamo che Fermo non sia quella dei social: quello ne è solo uno specchio deformato, nonostante abbiamo fatto spesso riferimento all’esistenza di una zona grigia della città con cui ci siamo posti l’obiettivo di dialogare – spiega Alessandro Fulimeni, responsabile dei progetti Sprar del Fermano –. Noi vogliamo una società inclusiva e solidale: bisogna educare soprattutto i più giovani all’accoglienza e alla ripresa dei legami sociali».

L’anno scorso, dopo la morte di Emmanuel a seguito del litigio con Amedeo Mancini, già condannato e ora in libertà, un centinaio di cittadini decisero di formare il Comitato 5 luglio con l’obiettivo di non dimenticare quanto accaduto. Una delle voci principali del comitato è sempre stata quella di Giuseppe Buondonno, secondo il quale «non esiste una città razzista o una antirazzista, ma una caduta del livello generale di umanità e solidarietà; un problema di atteggiamenti razzisti diffusi che devono essere contrastati dalle forze più mature e civili».


E’ questo il senso di una manifestazione cui parteciperanno in maniera unitaria anche le tre principali organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, sebbene solo la Cgil abbia aderito singolarmente al Comitato 5 luglio. «Questo evento cade in un periodo in cui è rovente la polemica sull’immigrazione. Non si tratta di un’invasione, sebbene sia senz’altro un grande problema - è l’analisi di Maurizio di Cosmo, segretario della Cgil, che aggiunge -: antirazzismo e solidarietà sono valori non solo nostri ma di tutta la nazione, che però rischiano di soccombere a una raffica di luoghi comuni che smentiscono la corretta informazione e la riflessione su questi fenomeni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico