Defibrillatori, la spiaggia adesso è più sicura grazie alla donazione della lista civica

La presentazione del servizio della lista civica Fermo si muove
FERMO  - Una manciata di minuti che possono fare la differenza tra la vita e la morte. Attimi preziosissimi, da non sprecare. Perciò sulla costa fermana arriveranno...

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FERMO  - Una manciata di minuti che possono fare la differenza tra la vita e la morte. Attimi preziosissimi, da non sprecare. Perciò sulla costa fermana arriveranno tre nuovi defibrillatori. Saranno sistemati a Lido, a Tre Archi e a Marina Palmense. Li ha comprati la lista civica Fermo si muove, con le donazioni dei cittadini.

 


Una parte, poco meno di duemila euro, arrivano dal crowdfunding. Il resto l’hanno messo i fratelli Riposati e il centro sociale San Michele Lido. I primi per ricordare la recente morte di un genitore. Il secondo per la sicurezza del quartiere. Anche d’inverno, visto che il defibrillatore sarà sistemato dentro il centro sociale. Parla di «successo enorme, partito dall’idea di avere spiagge più sicure», il fondatore di Fermo si muove, Giovanni Lanciotti. «L’obiettivo – aggiunge – è mettere a disposizione della città altri defibrillatori che, stando al posto giusto, possono salvare la vita».

La raccolta fondi prosegue, «perché aumentare il numero di defibrillatori e renderli più capillari possibile è fondamentale», spiega il responsabile della Commissione sanità interna della civica, Riccardo Cipriani. Per il responsabile della Società nazionale di salvamento, Cristiano Gasparretti, «l’arrivo di queste tre nuove macchine va a intensificare una predisposizione capillare in spiaggia e non solo». I defibrillatori, che costano sui 1.300 euro l’uno, sono della Physio Control. A spiegare come si usano è il rappresentante della Bmm Instruments, Andrea De Blasi. «Funzionano solo se è in corso un arresto cardiaco. La qualità della terapia è paragonabile a quella di un professionista. Hanno la stessa energia dei defibrillatori delle ambulanze, ma chi li utilizza non se ne accorge perché deve schiacciare solo un tasto», dice. Si possono usare su adulti e bambini, selezionando la modalità. Una voce guida il soccorritore dicendogli passo passo quello che deve fare. Come previsto dalla legge, possono essere usati solo da chi ha fatto il corso e ha il certificato Blsd.


«Un anno fa ho visto morire una persona accanto a me. Non si sapeva dove fosse il defibrillatore più vicino. Non ce lo possiamo permettere», il commento del sindaco Paolo Calcinaro che, lo scorso 30 luglio, ha assistito al decesso di Saverio Sbrolla, responsabile della lista Non mi Fermo, morto a 57 anni, stroncato da un malore durante una cena in uno chalet di Porto San Giorgio. Da qui, l’idea di mettere in ogni stabilimento della costa una mappa con la collocazione dei defibrillatori. «Se facciamo squadra tutti insieme – l’auspicio dell’assessora al Turismo, Annalisa Cerretani –, potremo avere una città “defibrillata”». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico