FERMO - Il triennio dell’Iti da ieri è sotto sequestro. I sigilli all’edificio di via Montani sono stati apposti dalla Questura di Fermo nel primo pomeriggio. A...
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Dopo la chiusura forzata, la scuola era stata riaperta il 17 settembre. Il plesso è però rimasto sempre sotto la lente della Procura che ha predisposto un sopralluogo da parte del Ctu. La relazione del consulente tecnico ha convinto la Procura a disporre la chiusura totale del triennio. Determinanti pare siano stati i rischi derivanti da un eventuale nuovo sisma o da abbondanti nevicate in vista dell’inverno. Il Gip ha fatto il resto. Bocche cucite tra gli insegnanti all’ingresso. Per loro, una normale giornata di lavoro si è trasformata in un trasloco forzato. E per diverso tempo è andato avanti il via vai di faldoni e documenti caricati sui mezzi del Montani. Ha scelto il silenzio la preside Margherita Bonanni che a metà pomeriggio si è riunita con la presidente della Provincia Moira Canigola, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune Ingrid Luciani e i tecnici. Obiettivo: cercare una sistemazione alle classi sfrattate. Una quadra alla fine è stato trovata. L’Iti ha infatti dalla sua la fortuna di disporre di diversi edifici. Così, gli studenti saranno dislocati tra biennio, meccanica e convitto. Nelle stanze occupate saranno sospesi i laboratori. Al di là della logistica, quello che lascia interdetti è che, dalla riapertura e fino a ieri, la scuola era considerata sicura. Se non altro quel tanto che basta a consentire il normale utilizzo dell’edificio. Da ieri non più. O almeno non abbastanza. La sensazione, però, è che il sequestro fosse nell’aria. Nonostante in questi giorni, dopo mesi di stallo, fosse in corso la rimozione delle macerie. Il travaglio del triennio del Montani è iniziato lo scorso 14 maggio, quando è crollata una parte di tetto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico