Fermo, sorgenti a rischio Richiesto lo stato di crisi idrica

Fermo, sorgenti a rischio Richiesto lo stato di crisi idrica
FERMO - Nei giorni scorsi il presidente della società Ciip Pino Alati e i responsabili tecnici e amministrativi, si sono recati a Roma per incontrare il capo dipartimento...

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FERMO - Nei giorni scorsi il presidente della società Ciip Pino Alati e i responsabili tecnici e amministrativi, si sono recati a Roma per incontrare il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli. Lo scopo è stato quello di ottenere il riconoscimento dello “stato di crisi idrica” nel Piceno e nel Fermano, poiché i danni del terremoto «e le tre sorgenti rarefatte fino all’estinzione - rimarcano dalla società che si occupa di distribuire l’acqua sollecitano la presa d’atto della realtà.


Se, per il terremoto, salvo impedimenti burocratici, l’Unione Europea a breve, finanzierà interventi necessari e programmati, per la proclamazione dello stato di crisi idrica, evocato da mesi, l’iter pare più complicato. «La soluzione - dice il presidente Alati - è auspicabile e il prossimo incontro, fissato per mercoledì 11 aprile, con il governatore Luca Ceriscioli e con i sindaci di due Comuni dell’Ascolano, Montegallo (Sergio Fabiani) e Montemonaco (Onorato Corbelli) consentirà di approfondire la problematica e definire gli eventuali provvedimenti necessari per garantire l’approvvigionamento idrico.
La Ciip spa si appella dunque «alla responsabilità della Regione Marche affinché venga proclamato, nel più breve tempo possibile, lo stato di crisi idrica nel territorio di competenza». Un appello ai vertici di Ancona per affrontare la situazione che comporta disagi, anche se in maniera inferiore rispetto all’Ascolano, anche alla provincia di Fermo. La sede principale della Ciip si trova ad Ascoli e in tutto il servizio idrico integrato si occupa del servizio per 59 Comuni fra le due province, compreso anche il capoluogo Fermo.


Oggi, dopo aver cominciato a portare l’acqua nelle case di tutti, si è passati a ottimizzare il servizio, riducendo gli sprechi e offrendo una migliore qualità dell’acqua. La Ciip mette in atto un monitoraggio delle fonti di approvvigionamento e di tutta la rete di distribuzione, al fine di garantire a tutta la clientela la conservazione delle qualità chimiche e batteriologiche dell’acqua erogata, che risulta tra le prime sei in Italia. I problemi legati dapprima al terremoto, con disagi soprattutto nell’entroterra fermano, e poi con la siccità dei mesi scorsi, con alcuni sorgenti a rischio, ha spinto la società a rilanciare il pressing sulla Regione per ottenere gli aiuti necessari. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico