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FERMO - «Una grande fatica». «Estremamente complicato». «Un disastro». È una bocciatura senza appello quella delle scuole del Fermano alle prime due settimane di regole nuove per la quarantena. L’aggiornamento continuo dei dati costringe gli istituti a un tour de force di cui, dicono, non avevano certo bisogno. Perché già devono fare i conti col personale no vax sospeso (poco, per la verità) e con quello positivo o in quarantena.
Problema, quest’ultimo, che sta facendo capolino adesso nel Fermano e i cui effetti, se ci saranno, si vedranno tra qualche giorno. Insomma, almeno per adesso, nessun appello via social per trovare docenti “last minute”, come tentato da alcuni presidi di altre zone. Da noi, le grane riguardano le classi in quarantena. Che, secondo l’Ufficio scolastico regionale, al 19 gennaio, erano 23 (6 dell’infanzia, 4 della primaria, 3 delle medie e 10 delle superiori). Dato sottostimato, a sentire i dirigenti. Che parlano di materne decimante e primarie che non se la passano molto meglio. Meno critica, invece, la situazione per gli studenti più grandi. Il cortocircuito starebbe nella comunicazione, essendo le scuole a decidere la sospensione della didattica in presenza, mentre le quarantene le stabilisce l’Asur.
«Le situazioni si evolvono in tempo reale. Cambiano da un momento all’altro. Se i dati non sono aggiornati, è perché non si riesce a farlo finché le famiglie non comunicano le positività dei figli», spiega la preside dell’Isc Da Vinci-Ungaretti di Fermo, Maria Teresa Barisio.
Problemi anche all’Isc Nardi di Porto San Giorgio, dove le classi metà a casa e metà a scuola rendono la vita difficile agli insegnanti. «È estremamente complicato lavorare su due fronti – fa sapere la preside Daniela Medori –, in più la pandemia non accenna a diminuire». Quanto ai docenti, la situazione è stata sotto controllo fino a un paio di giorni fa, mentre adesso quelli in quarantena cominciano ad aumentare. «L’aspetto più difficile – prosegue la dirigente – è dato dalla diffusione dei contagi e dal fatto che il sistema sanitario non riesce a esaurire i controlli. Un tampone a giorno 0 non può arrivare dopo sei giorni che la scuola l’ha richiesto». Sotto pressione pure l’Itt Montani di Fermo dove, fa sapere la preside Stefania Scatasta, gli insegnanti non mancano. E, quando mancano, vengono sostituiti dai colleghi. Il problema, anche qui, è districarsi tra le nuove regole per la quarantena. «Siamo allo stremo, ma reggiamo – dice la dirigente –, cercando di trovare le migliori soluzioni adattabili alla nostra situazione, andando avanti con buon senso e coniugando la norma con le esigenze della scuola. Un lavoro continuo gestito con grande fatica e responsabilità da parte di tutti».
Sul fronte sanitario, oggi dalle 8 alle 20 all’ex ospedale di Montegranaro si terrà il terzo open day per vaccinarsi senza prenotazione. Quattro le postazioni che saranno attive. Settecento le dosi che verranno somministrate secondo l’ordine di arrivo. «Per i parcheggi – spiega il sindaco Endrio Ubaldi –, consiglio di passare prima nella zona sottostante l’ospedale, così da lasciare i posti davanti al presidio sanitario alle persone che hanno più difficoltà negli spostamenti». Intanto, il Covid ha fatto un’altra vittima nel Fermano: una donna di 84 anni di Porto San Giorgio morta al Murri. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico