Focolaio, completati i trasferimenti della casa di riposo. Prosegue il monitoraggio sulle città più a rischio

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FERMO -  Arriveranno oggi i risultati dei tamponi di controllo sugli ospiti della casa di riposo San Gaetano di Porto San Giorgio. Si saprà, così, se il...

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FERMO -  Arriveranno oggi i risultati dei tamponi di controllo sugli ospiti della casa di riposo San Gaetano di Porto San Giorgio. Si saprà, così, se il focolaio Covid scoppiato nella struttura sia circoscritto oppure no. I positivi accertati sono venti, quattordici ospiti e sei operatori.

 


Gli anziani contagiati sono stati trasferiti nella Rsa di Campofilone. Dopo che il Distretto sanitario ha dichiarato la casa di riposo zona rossa, l’allerta resta alta. E divampano le polemiche sulla gestione dei contagi e le misure prese per scongiurarne la diffusione. «Purtroppo, non riusciamo a imparare da esperienze molto dolorose del recente passato. Non si può e non si devono tenere in strutture non attrezzate per l’isolamento anziani contagiati dal Covid. Vanno immediatamente trasferiti in centri attrezzati, altrimenti i contagi sono destinati ad aumentare», il commento social del segretario della Cisl, Giuseppe Donati. Che chiede lumi all’Asur fermana sul perché sia entrata nella struttura il 25 ottobre, sei giorni dopo il primo tampone positivo e tre dopo lo scoppio del focolaio. E al Comune di Porto San Giorgio su come sta seguendo il caso.

Ieri, nel Fermano, sono stati registrati sedici nuovi contagi. Preoccupa la situazione di Sant’Elpidio a Mare, dove ieri i positivi erano 84 e le persone in quarantena 170. «Il nostro Comune – ha scritto il sindaco Alessio Terrenzi sui social – è uno di quelli con maggiori contagi in questo periodo. Abbiamo diverse classi in dad perché in quarantena a seguito di positività accertate. Questo vuol dire che non dobbiamo abbassare la guardia e che le norme di prevenzione vanno sempre rispettate». Intanto, stamattina a Santa Petronilla sarà inaugurato il poliambulatorio medico dell’Area vasta 4, nella zona commerciale di via Giammarco. Al taglio del nastro sarà presente il direttore dell’Av 4 Roberto Grinta, finito di recente sulla graticola per aver disertato la Commissione sanità del Comune di Fermo. Difeso, invece, dal gruppo consiliare della Lega che parla di «insignificanti polemiche strumentali», a cui il Carroccio dice di preferire «la concretezza del lavoro del nuovo direttore e dell’assessore regionale alla Sanità, consapevoli di un lavoro molto difficile, dopo anni di mala gestione e mala programmazione».


Il bando per il nuovo primario di Cardiologia, che scade il 4 novembre, la Tac per il pronto soccorso, la cui inaugurazione continua, però, a essere rinviata, «la certezza dell’arrivo del robot chirurgico e l’abbandono dell’indirizzo politico precedente di avvalersi di professionisti delle cooperative per il pronto soccorso», i punti di forza, per Gianluca Tulli, Lorenzo Giacobbi e Luciano Romanella, del nuovo corso della sanità fermana. «Segnali positivi – spiega la Lega – che consiglieri di maggioranza, membri della Commissione sanità e professionisti dell’Av4 come Luigi Acito e Luciana Mariani hanno confermato, evidenziando la grande disponibilità del nuovo direttore ad ascoltare i vari professionisti».

 

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Corriere Adriatico