Contagi, scatta l'allarme: stretta sul piano dei letti per Covid. Rsa di Campofilone quasi piena, riconversione per Sant’Elpidio a Mare

Contagi, scatta l'allarme: stretta sul piano dei letti per Covid. Rsa di Campofilone quasi piena, riconversione per Sant’Elpidio a Mare
 FERMO -  Il Fermano va verso la riconversione degli ospedali periferici. L’Area vasta 4 starebbe pensando di riattivare i venti posti letto Covid delle cure...

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 FERMO -  Il Fermano va verso la riconversione degli ospedali periferici. L’Area vasta 4 starebbe pensando di riattivare i venti posti letto Covid delle cure intermedie di Sant’Elpidio a Mare. Un passo praticamente obbligato dopo il riempimento della Rsa di Campofilone. La quale l’ha detto chiaro e tondo che, da qui in avanti, non prenderà altri pazienti positivi senza prima dimetterne altri.

 

 

 


Ecco allora che i venti letti di Sant’Elpidio a Mare diventano fondamentali per affrontare la nuova ondata del virus. Se, poi, le cose si dovessero mettere di nuovo male, la riconversione riguarderebbe anche agli altri presidi periferici. «Se dovesse servire, siamo pronti, ma occorre un discorso più organico per tutta l’azienda: per l’ospedale, il pronto soccorso e la rianimazione. Una serie di settori che devono ragionare insieme», spiega il direttore del Distretto sanitario, Licio Livini. «Come territorio – prosegue –, mettiamo a disposizione la struttura, ma bisogna che ci muoviamo come unità di crisi e, per farlo, serve un ragionamento chiaro con le parti interessate».

Che, in via Zeppilli, non sarebbe, però, stato ancora fatto. Eppure, la situazione dell’ospedale Murri appare critica. Il reparto di Malattie infettive è di nuovo pieno. Ieri, i pazienti positivi erano diciassette. In tutto, i posti sono una ventina, «ma ci sono anche altre malattie infettive, non solo il Covid». Tre i ricoverati in Terapia intensiva. «Per la nostra realtà sono numeri importanti», dice ancora Livini. Che, in passato, da direttore dell’Area vasta che copre la provincia di Fermo, ha toccato con mano la parte peggiore dell’emergenza. Quella dei cento e più positivi al Murri, delle varie strutture periferiche tutte riconvertite e piene, dei focolai in ospedale e del personale contagiato a frotte.

Quello che conta – spiega ancora il direttore del Distretto sanitario, che, almeno per adesso, vorrebbe mantenere “pulite” le altre strutture periferiche – è fare presto. Perché la curva dei contagi ha ripreso a salire e l’ospedale a riempirsi. E siccome i posti convenzionati nella Rsa Anni Azzurri che si trova lungo la Valdaso in territorio di Campofilone sono tutti occupati, i pazienti post-acuti, quelli usciti dall’ospedale, che non possono ancora tornare a casa, o quelli malati che, però, non necessitano del ricovero in ospedale, da adesso in poi, saranno portati fuori provincia. «Mi preoccupo perché ci sono passato. Perciò, dico che è ora di fare sistema tutti insieme. Nei momenti difficili non ti puoi permettere di creare contrapposizioni. È ora di trovare soluzioni, scriverle e, a giorni, attuarle».
Le cifre
Intanto, il Fermano guarda con apprensione all’aumento dei contagi. Mentre le terze dosi non decollano, è salito infatti a tre il numeri dei decessi del focolaio della casa di riposo San Gaetano di Porto San Giorgio. Sempre alto il numero dei positivi a Sant’Elpidio a Mare, sceso rispetto ai giorni precedenti, ma comunque ancora attorno ai cento, vicino a quello di città molto più grandi. In aumento i contagiati anche Santa Vittoria in Matenano. Ieri erano tredici, tra cui il sindaco Fabrizio Vergari.

Il virus è tornato a circolare in quasi tutta la provincia di Fermo e, ovviamente, s’è ridotto il numero dei Comuni senza casi, che sono rimasti quattordici: si tratta di Altidona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Monte Giberto, Monte Rinaldo, Monte Vidon Combatte, Montefortino, Monteleone di Fermo, Monterubbiano, Moresco, Petritoli e Smerillo. Scende, invece, il numero delle persone in quarantena, che ieri erano 435 (-125), di cui 206 sintomatiche.

 

 

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Corriere Adriatico