Fermo, il via all'anno accademico Un Conservatorio dai grandi numeri

La conferenza stampa di presentazione dell'evento
FERMO - Gli strumenti sono perfettamente accordati: i musicisti ripassano gli spartiti e i cantanti scaldano le voci, la bacchetta del direttore d'orchestra sta per dare il...

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FERMO - Gli strumenti sono perfettamente accordati: i musicisti ripassano gli spartiti e i cantanti scaldano le voci, la bacchetta del direttore d'orchestra sta per dare il via alle danze. Sotto i riflettori il Conservatorio Pergolesi di Fermo che questa sera inaugurerà l'anno accademico con il classico concerto d'apertura al Teatro dell'Aquila. 


L'atteso momento artistico sarà anticipato dall'anteprima istituzionale delle ore 18 che si consumerà nell'auditorium del Conservatorio stesso: tra un intervento e l'altro non mancheranno gli intermezzi diretti dal maestro Elisabetta Lombardi (Busoni, Beethoven, Mozart, Rossini le icone scomodate). Alle 21 il momento clou a teatro con ingresso libero.  "Un programma ben amalgamato che sicuramente non annoierà", la pillola del direttore d'orchestra Daniele Giulio Moles.

Prima dei dettagli, però, è stato il presidente Carlo Verducci, accompagnato dal direttore Massimo Mazzoni e dal vice Nicola Verzina, a fornire lo spaccato della fucina musicale fermana. "A differenza del trend nazionale che illustra un -20% di iscrizioni alle Università, il nostro Conservatorio sta ampliando i propri numeri. Ben 60 alunni sono stranieri, tra questi addirittura 47 vengono dalla Cina. Altri 58 musicisti provengono invece da fuori regione, sta quindi crescendo l'attenzione a livello nazionale e internazionale". 


Verducci ha ufficializzato inoltre una novità: "Grazie a una convenzione stipulata tra Comune e Provincia dalla prossima settimana potremo svolgere delle lezioni presso il Chiostro dei Carmelitani, proprio ieri (giovedì, ndr) ci sono state consegnate le chiavi dei cinque locali". Il presidente ha in ultimo rivolto un plauso per l'impegno e per la professionalità a tutti i maestri, a Mazzoni e a Verzina. Il direttore Mazzoni, approfittando della finestra, ha però messo in risalto una nota dolente. "Vengo da due giorni a Roma, c'è uno stato di agitazione, vorremmo dal Ministero più chiarezza ed attenzione per lo sviluppo dei Conservatori".

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Corriere Adriatico