Fermo, Confindustria elegge la nuova classe dirigente

Fermo, Confindustria elegge la nuova classe dirigente
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FERMO -  È il giorno dell’Assemblea di Confindustria Centro Adriatico. Alle 17 di oggi, nella cornice di Villa Lattanzi, si riuniscono in forma privata gli associati di Confindustria Ascoli Piceno e Fermo per dare vita alla nuova associazione che rappresenterà 800 imprese e 20mila dipendenti. Verranno eletti gli organi dirigenziali: il Consiglio Generale (l’attuale Giunta) composta dai presidenti di sezione e da altri 16 membri, divisi tra Ascoli Piceno e Fermo, e il Consiglio di Presidenza (ex Direttivo).


«L’assemblea pubblica – precisano Simone Mariani e Giampietro Melchiorri, presidente e vice della neonata associazione – si terrà a inizio anno, quando avremo ospite il presidente nazionale Vincenzo Boccia con cui affronteremo le sfide del futuro che attendono gli imprenditori». È questa l’ultima tappa del percorso politico, che sarà seguita dal trasferimento del personale delle due realtà all’interno della new.co.

Le due territoriali arrivano all’appuntamento dopo aver completato l’elezione di tutti i presidenti delle sezioni. Le ultime tre, in ordine di tempo, sono state quelle della sezione Cappelli, che ha nel distretto del cappello fermano il suo core business, della Grafica e Cartotecnica, e l’importante Comitato Piccola Industria. Alla guida dei cappellifici è stato eletto Francesco Girolami, dell’omonima azienda di Falerone, che succede a Carlo Forti. Vice presidente è Barbara Marini, dell’azienda Marini Silvano di Montappone. Il settore cappelli vale circa 70 milioni di export all’anno ed è un punto di riferimento sui mercati internazionali. Per la Sezione Grafica e Cartotecnica, è stato nominato Presidente Maxmiliam Mancini, Litoemme di Rapagnano, che guidava già la territoriale di Fermo. Come vice avrà al suo fianco Gianni Tardini, azienda Servizio Italia. Infine, il Comitato Piccola Industria Centro Adriatico che ha scelto come guida Fabrizio Luciani, della Centro Ufficio di Montegranaro, mentre vice è Gianni Tardini, che guidava il Comitato di Ascoli. «Industria 4.0 e l’internazionalizzazione sono le due parole chiave. Andare nel mondo è un obbligo, perché la globalizzazione porta opportunità. Unire le forze di Fermo e Ascoli ci permetterà di lavorare e creare su servizi sempre più utili per rendere competitive le associate sul mercato globale» commenta Luciani ringraziando gli associati per la fiducia ricevuta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico