FERMO - Si è aperta la prima giornata della XXII edizione del Concorso Violinistico Internazionale "Andrea Postacchini". Il consueto mix di entusiasmo e tensione che sempre...
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L’esposizione dei manufatti del Maestro Quagliano e del Maestro archettaio Barbiero sarà visitabile durante tutta la durata del concorso. Proprio allo jesino Quagliano il Corriere Adriatico, attraverso la giornalista Lolita Falconi, ha voluto consegnare ieri una targa in segno di stima e ammirazione per l'allestimento della mostra.Alla cerimonia, aperta dal saluto del conte Giulio Cesare Vinci Gigliucci, erano presenti le autorità del territorio, a partire dal prefetto Angela Pagliuca. In sala anche il presidente della Fondazione Carifermo Alberto Palma e il presidente della Cciaa Graziano Di Battista.
“Il premio Postacchini è stata una delle prime cose che ho conosciuto l’anno scorso, quando sono arrivata a Fermo - ha raccontato Pagliuca -. Mi ha subito impressionato positivamente vedere il centro brulicava di musicisti. Fermo, d’altronde, con il suo centro storico, offre uno scenario consono per queste iniziative”.
Ad aprire la Categoria D, quella dei più grandi, alle prese con i pezzi di Bach, Paganini e Mozart, ieri è stata la violinista ucraina Yuliia Van. A seguire, sul palco del Teatro dell'Aquila, altri 11 concorrenti provenienti da 10 nazioni diverse (Belgio, Singapore, Italia, Spagna, Croazia, Corea del Sud, Cina, Finlandia, Russia e Giappone). Arriva da Singapore, come il giovanissimo vincitore dello scorso anno, Yang Shuxiang, considerato in patria un vero giovane talento del violino. Tante ore al giorno di studio per lui, come rivela subito dopo l'esecuzione , per prepararsi a questo prestigioso concorso.
"Sicuramente vorrei vincere - confessa Yang - ma se non vinco, ci tornerò per riprovare e fare ancora meglio". Tra i tanti musicisti a salire sul palco del teatro fermano anche il primo italiano in gara, Giovanni Agazzi, 26 anni di Venezia. "Il livello è molto alto - spiega dopo aver affrontato la prova - e la commissione è davvero ottima”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico