Appello al Ministero ed esposto degli ambientalisti: «Fermate il Jova Beach Party»

Un fratino e Jovanotti durante una data del Beach party tour
FERMO - Il Tag Costa Mare (“Torri a Guardia della Costa e del Mare Adriatico“, coordinamento delle maggiori Associazioni di protezione ambientale: Italia Nostra,...

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FERMO - Il Tag Costa Mare (“Torri a Guardia della Costa e del Mare Adriatico“, coordinamento delle maggiori Associazioni di protezione ambientale: Italia Nostra, Fiab Marche, Legambiente, Lipu, Marevivo, Marche Rifiuti Zero, Slow Food, Società Operaia „G. Garibaldi“ e Wwf ha chiesto di fermare le date marchigiane (Lido di Fermo 5 e 6 agosto) del "Jova Beach Party", annunciando di aver presentato un esposto e di aver chiesto un parere al Ministero della Transizione Ecologica ed all’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

"Finalmente - si legge in una nota del coordinamento - un ente come l’Enpa (Ente Nazionale della Protezione Animale) ha tuonato contro il Progetto del “Jova Beach Party” inviando una lettera al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, asserendo che, a causa di questi concerti, “Ci sono animali che vedono distrutti i siti di riproduzione e sosta. Giovani uccelli e cuccioli selvatici che muoiono, privati delle cure parentali. Tagli di alberi e siepi, lavori nelle spiagge che compromettono l’ecosistema dunale. Il grande e fragoroso disturbo causato dalla musica ad alto volume“. In tutta Italia in questi giorni si stanno levando molte voci contrarie o fortemente critiche verso questo tour. Anche il Comitato Tag Costa Mare ha provveduto il 2 maggio 2022 ad inviare. in prima istanza al Sindaco di Fermo, ma anche a tutti gli enti preposti al rilascio di autorizzazioni e permessi, una diffida per non far effettuare sulla spiaggia di Casabianca del Lido di Fermo le prossime due date marchigiane del tour (5 e 6 agosto). Diffida che, passata in sordina, è stata poi rinnovata anche alla componente tecnico-amministrativa comunale e infine depositata, il giorno 8 luglio , tradotta sotto forma di esposto, anche alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti. Una richiesta di intervento immediato e di parere definitivo, accompagnata da una nota scientifica prodotta dal Comitato Tag Costa Mare stesso, è stata ora inviata  al Ministero della Transizione Ecologica ed all’ISPRA- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Questa informativa ha il preciso scopo di chiedere ad entrambe le parti di intervenire urgentemente e in maniera netta, univoca e trasparente, in modo da poter mettere fine alla querelle “Jova Beach Party sulle spiagge italiane si o no”.

Nessuno è contro Jovanotti ed il suo lavoro di musicista. Si è contro la scelta delle location scelte sulle spiagge italiane utilizzate dal 2019 in avanti: per ripristinare un habitat distrutto e il suo patrimonio vegetale, far crescere la naturalità di un luogo e assicurare la sopravvivenza di specie in via di estinzione (come il Fratino che nidifica sulle spiagge), servono tanti anni e tanta cura e non bastano poche azioni sporadiche. Il Tag, come tante altre realtà italiane, è convinto che il modo migliore per tutelare la biodiversità sia quello di non danneggiarla a priori. Non basta, quindi, inventare opere di compensazione o mitigazione per giustificare qualunque cosa. Agli occhi di molti, appaiono ormai per quello che sono: azioni volte a giustificare quelle che alla fine si rivelano essere soltanto delle grandi opere di “greenwashing”.

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Corriere Adriatico