Multiespianto di 5 ore al Murri, l'ultimo gesto d'amore ridà la vita. «Il coraggio va oltre la sofferenza»

Multiespianto di 5 ore al Murri, l'ultimo gesto d'amore ridà la vita. «Il coraggio va oltre la sofferenza»
FERMO - L’ultimo dono, Antonella Ciucani, l’ha fatto a degli sconosciuti. La 64enne arrivata giovedì scorso all’ospedale Murri per un’emorragia...

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FERMO - L’ultimo dono, Antonella Ciucani, l’ha fatto a degli sconosciuti. La 64enne arrivata giovedì scorso all’ospedale Murri per un’emorragia cerebrale regalerà a diversi malati una speranza di vita. È durato cinque ore il prelievo multiorgano effettuato sul suo corpo. Un intervento complesso, cominciato alle 8 di venerdì con gli accertamenti di rito e concluso ieri mattina con la partenza degli organi.

 

 
Il meccanismo
I polmoni della donna sono andati a Milano, il fegato e i reni ad Ancona, le cornee nella Banca degli occhi di Fabriano. Un meccanismo rodato che ha funzionato alla perfezione e che ha permesso agli organi di arrivare a destinazione in tempi record. «Si possiede solo quello che si dona. Il resto fa parte del quotidiano. L’intervento di oggi (ieri, ndr), però, è un dono che fa la differenza», il commento dell’equipe di Anestesia e Rianimazione del Murri, diretta da Luisanna Cola, che ha coordinato il prelievo. Sottolinea «la fatica, l’impegno profuso, la grande mole di uomini e risorse coinvolti e, soprattutto, il profondo valore etico di una procedura chirurgica di cui si parla, ma della quale si sa poco, perché in fondo non fa molta notizia», la primaria. Per la quale «la memoria e il riconoscimento di tutto ciò sono un dovere che può migliorare la vita di tutti». Un gesto non scontato, quello della signora Ciucani. Un atto di umanità e di profonda generosità che darà «una nuova opportunità di salute e di vita a chi riceverà gli organi, che saprà ricordare e di cui saprà dare testimonianza in ogni momento». «A noi – prosegue Cola – non resta che ringraziare col nostro lavoro, fatto di molte professioni, in tempi difficili e in diversi luoghi, la donatrice e coloro che hanno avuto il coraggio di vedere oltre la sofferenza e di sapere che la vita non si è interrotta, ma che prosegue in altre vite». Antonella Ciucani è arrivata al Murri il 12 maggio, giorno in cui si celebra la Giornata internazionale dell’infermiere. Occasione per cui il reparto di Anestesia e Rianimazione plaude all’operato del personale infermieristico e tecnico che ha preso parte al complesso intervento. In sala operatoria c’erano Mirco Romano e Alessia Filiaggi del pronto soccorso, Michele Mancini, Giovanni Silenzi, Roberta Ferretti, Maria Vittoria Gobbi e Cinzia Andrenacci, coordinati da Emanuela Callarà, di Rianimazione, Davide Coscia, Genny Ciccalè, Antonio Magnoli e Atifa Fissah della Sala operatoria e il tecnico di neurofisiopatologia Mary Mattioli. Hanno dato il loro contributo alla riuscita dell’intervento anche i tecnici di Radiologia e di Laboratorio e gli autisti che hanno trasportato gli organi a destinazione.


La battaglia


Un reparto in prima linea che da diversi giorni non ha più pazienti Covid ricoverati. I venticinque positivi del Murri sono tutti in Malattie infettive. Ma, anche se s’è allentata la pressione sull’ospedale, il virus continua a mietere vittime. Tre i decessi nelle ultime ore nel Fermano: una 92enne di Falerone, una 97enne di Francavilla d’Ete e un 81enne di Monterubbiano. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico