Fermo, bufera sulla Ciip per parcella da 50mila euro all'avvocato Brignocchi

L'avvocato Claudio Brignocchi
 FERMO - Non c’è pace per il presidente della Ciip, Pino Alati, che dopo il polverone dei giorni scorsi è finito nuovamente nel mirino dei suoi...

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 FERMO - Non c’è pace per il presidente della Ciip, Pino Alati, che dopo il polverone dei giorni scorsi è finito nuovamente nel mirino dei suoi oppositori. 

Questa volta, ad essere contestati sono gli incarichi e le parcelle pagate per professionisti esterni, soprattutto per le spese legali. Qualcuno sussurra che gli incarichi sono stati spesso affidati allo stesso consulente legale, e più precisamente all’avvocato Claudio Brignocchi, ex sindaco di Porto San Giorgio, che solo nel 2016 avrebbe incassato oltre 47 mila euro per seguire alcune controversie legali per conto della Ciip. 
Un attacco che, però, lo stesso presidente Alati rispedisce al mittente senza rinunciare a scagliare qualche frecciatina velenosa nei confronti degli accusatori. «L’avvocato Brignocchi sta seguendo per conto della Ciip delle vecchie pratiche e, soprattutto la delicata vertenza con la Hydrowatt – tuona il presidente della Ciip -. Abbiamo affidato a lui l’incarico perché è un professionista valido riscuotendo la massima fiducia da parte dell’azienda». 
Per Alati, quella che si sta portando avanti è una polemica pretestuosa che non trova alcun fondamento se si tiene conto dei risultati ottenuti negli ultimi anni dall’ex consorzio idrico riuscendo a dirimere anche alcune questioni legali delicate. «Voglio anche precisare – dice il presidente della Ciip Alati – che al momento il rinnovo della convezione con l’avvocato Claudio Brignocchi non è stato ancora deliberato. Ma quello che più mi preme far notare è che, negli ultimi anni, sotto la mia presidenza, contrariamente a quanto accadeva in precedenza, ho dato lavoro a tanti giovani avvocati affidando loro l’incarico di procedere al recupero dei crediti che l’azienda ha nei confronti degli utenti morosi».
Ma è nella coda che il presidente della Ciip ripone il veleno, rivolgendosi a coloro che oggi lo criticano e puntano l’indice contro il suo operato. «Non capisco come mai - conclude Alati - lo stesso zelo non è stato messo in passato per valutare l’affidamento di incarichi professionali a tecnici oppure per quanto riguarda i lavori di manutenzione».

Il presidente della Ciip rispedisce al mittente dunque tutte le insinuazioni e rivendica, invece, i risultati che l’azienda ha ottenuto sotto la sua gestione. «La Ciip è un’azienda sana e che funziona – tiene a sottolineare Alati – in cui lavorano professionisti e dipendenti seri». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico